Stanno provocando roventi polemiche le dichiarazioni di Bernie Sanders, il senatore che si definisce "socialista" che sta al momento guidando le primarie democratiche,riguardo al fatto che non tutto quello che ha fatto Fidel Castro a Cuba sia da considerarsi negativo. «Noi ci opponiamo con forza alla natura autoritaria di Cuba - ha detto Sanders in unintervista a 60 Minutes andata in onda ieri sera - ma è ingiusto dire che tutto sia negativo».« Quando Fidel Castro è andato al potere sapete cosa ha fatto? Ha condotto un massiccio programma di alfabetizzazione. Questa è una cosa negativa? Anche se lha fatta Fidel Castro», ha detto il 78 enne senatore rispondendo allintervistatore che ricordava negli ottanta disse che i cubani non si ribellavano alla dittatura perché Castro aveva «trasformato la società». Sanders ha comunque poi ribadito la condanna per la detenzione dei dissidenti a Cuba, affermando di non avere nessuna simpatia per i dittatori. «A differenza di Donald Trump, voglio essere chiaro, io non penso che Kim Jong Un sia una buon amico - ha poi aggiunto - non mi scambio lettere damore con dittatori assassini. Vladimir Putin - ha continuato - non è un mio grande amico». Le parole di Sanders su Fidel hanno provocato immediatamente la reazione sui social media, con diversi commentatori che hanno detto che queste potrebbero creare dei problemi ai democratici in Florida, dove vive una grande comunità di cubano americani in fuga dal regime castrista.«Spero che in futuro il senatore Sanders abbia tempo di parlare con qualcuno dei miei elettori prima di decidere di tessere le lodi di un tiranno assassino come Fidel Castro», ha twittato la deputata democratica, eletta in Florida, Donna Shalala.