«Il cittadino deve poter contare su un processo breve e giusto» e la «giustizia non può essere vendetta», sentimento che «certamente non è compreso tra quelli contenuti nella Costituzione». Lo afferma il vicepresidente del Csm, David Ermini ex avvocato penalista, intervistato da Repubblica, che condivide la posizione della presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia sulla necessità di processi penali più rapidi. Quanto alla prescrizione, il numero due dell’organo di autogoverno delle toghe ricorda che, riformandola, «non si risolve il problema della giustizia penale» e rileva che «se da un lato c’è il tema che la giustizia deve essere rapida perchè il cittadino non può essere imputato a vita, dall’altro c’è il tema dei cittadini che aspettano giustizia, penso ai familiari delle vittime, e non se la possono veder negare per colpa di una giustizia troppo lenta». D'altra parte una giustizia lenta e macchinosa non fa che alimentare sentimenti di rabbia tra i cittadini, generando «un sentimento nei cittadini che va ben oltre la legittima pretesa punitiva dello Stato e rischia di apparire più simile alla voglia di vendetta». Per questo, aggiunge Ermini, «si tratta di riforme che devono essere condivise, non possono essere di una sola parte, nè tantomeno possono diventare terreno di scontro politico».