“Ehi maschio come ti chiami? Oh come ti chiami?”.
Un video riprende Christian Gabriel Natale Hjorth bendato e con le mani dietro la schiena in caserma qualche ora dopo l’omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso con undici coltellate a Roma il 26 luglio scorso.
Intorno al giovane californiano diversi militari lo interrogano. Lui risponde con voce debole, in evidente stato confusionale e sempre ammanettato.
«Come ti chiami?», gli chiede unodi loro e l’americano, ora in carcere con l’accusa di concorso in omicidio con Finnegan Lee Elder, risponde «Che cambia?».
«Come che cambia?», lo incalzano i carabinieri, «dimmi come ti chiami, dimmi il tuo nome. Da quanto tempo sei in Italia?».
E Hjorth risponde: «Da una settimana».
«E che fai in Italia?», gli chiedono ancora. «Sono qui a trovare la famiglia», ribatte lui.
«E dove abita?», domanda un altro.
«Abita a Roma. Non so esattamente dove», risponde l’americano prima dell’ultima domanda.