A via Arenula è stata sottoscritta una convenzione tra la Cassazione e Cassa forense per consentire il libero accesso degli avvocati alla banca dati con le sentenze della Suprema corte. Dal protocollo d’intesa si trae conferma che l’unità della giurisdizione produce anche vantaggi concreti per il singolo difensore.

Sinergia nella giurisdizione e protagonismo dell’avvocatura non sono idee subordinate all’apertura culturale di chi deve realizzarle nel processo. Dal protocollo d’intesa siglato ieri al ministero della Giustizia si trae conferma che quella unità corrisponde anche a vantaggi assolutamente concreti per il singolo difensore: a via Arenula infatti è stata sottoscritta una convenzione tra la Cassazione e Cassa forense per consentire il libero accesso degli avvocati alla banca dati con le sentenze della Suprema corte. A usufruire del servizio saranno gli iscritti alla Cassa, che potranno connettersi gratuitamente, appunto, al Centro elettronico di documentazione della Cassazione ( Ced), tramite gli archivi “Giurisprudenza” e “Normativa” di ItalgiureWeb.

«Un grande passo avanti rispetto al tipo di servizio a cui finora è stato possibile accedere», spiega il presidente di Cassa forense Nunzio Luciano. Vuol dire, come osserva il guardasigilli Alfonso Bonafede, migliorare «in modo concreto la qualità del lavoro degli avvocati: l’accesso alle sentenze della Cassazione è uno strumento molto utile soprattutto per i giovani professionisti, che potranno contare su un enorme patrimonio informativo». Aggiunge il ministro: «L’approvazione in tempi molto brevi di questa convenzione è un esempio della sinergia positiva tra ministero, Cassazione e avvocatura».

C’è un risvolto di sistema importante rilevato dal presidente della Suprema corte Giovanni Mammone, che ha sottoscritto l’accordo con il ministro e il presidente di Cassa Forense: «La convenzione sarà molto utile anche per diffondere la giurisprudenza della Suprema Corte, che contribuisce a creare certezza del diritto», rileva. E il presidente della Cassa Luciano condivide in pieno l’idea che «la sinergia possa offrire un frutto prezioso innanzitutto riguardo alla uniformità della interpretazione, il che equivale a migliorare la qualità del lavoro per gli avvocati e del prodotto complessivo per il servizio giustizia. Ecco quale salto in avanti si compie se si realizza una simile alleanza nella giurisdizione», dice al Dubbio Luciano, «ed è importante guardare, come rilevato anche del ministro, al prezioso strumento che si offre, con l’accesso immediato alle sentenze della Cassazione, soprattutto ai giovani avvocati, altrimenti costretti a sobbarcarsi costi non irrilevanti senza peraltro potersi avvalere di uno strumento altrettanto tempestivo e completo».

Luciano si dice «orgoglioso di poter mettere le energie dell’avvocatura a disposizione per assicurare tutti i ricordati benefici. E c’è un aspetto significativo in particolare proprio per la nostra Cassa», aggiunge, «perché è chiaro che una convenzione come quella firmata con il primo presidente della Cassazione dimostra quanto Cassa forense sia in grado di avere un ruolo cruciale non solo rispetto al futuro degli avvocati, vale a dire dal punto di vista previdenziale, ma anche rispetto al presente. In un caso del genere di fatto noi svolgiamo una funzione sussidiaria nei confronti dello Stato, e realizziamo una integrata ed evoluta forma di assistenza».

Gli strumenti informativi finora disponibili sono stati in realtà poco utilizzati, spiega ancora Luciano, «a causa di diversi motivi emersi dopo la gara europea indetta per individuare le modalità di gestione del servizio: si trattava comunque di un accesso certo non analogo a quello a disposizione della magistratura, come invece avverrà grazie all’intesa appena siglata».

Adesso naturalmente, ricorda ancora Luciano, «ci attende uno sforzo di informazione presso i 240mila colleghi che potranno accedere al servizio. Ricadrà innanzitutto sul Consiglio nazionale forense e sugli Ordini territoriali ma anche, com’è giusto, sugli 80 delegati di Cassa forense. Lo stesso ministero della Giustizia ha assicurato l’impegno delle sue articolazioni centrali e periferiche per diffondere la conoscenza e le modalità concrete di fruizione del servizi».

La procedura telematica sarà realizzata dalla Cassa, che, come precisa ancora il suo presidente, «si coordinerà con la direzione generale per i Sistemi informativi automatizzati del ministero e del Ced della Cassazione. La fase attuativa richiederà, come è evidente, anche degli ulteriori processi di implementazione di tipo organizzativo e tecnico. Ma gli uffici di via Arenula ci assicurano che nel giro di due o al massimo tre mesi la strutturazione della rete sarà completata, e potrà così diventare concreto un servizio in grado di migliorare la qualità del lavoro per tutti i nostri iscritti».