La richiesta parte dai quattro governatori della Lega al Nord: Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia e Lombardia. I quattro hanno scritto una lettera comune al ministero della Sanità e chiesto che i bambini che rientrano dalla Cina non tonino in classe per 14 giorni. "Nessuna ghettizzazione - hanno spiegato -, ma vogliamo scongiurare l'eventualità di diffusione del coronavirus in aula e dare una risposta all’ansia dei tanti genitori visto che la circolare non prevede misure in tal senso”, ha spiegato il Presidente del Veneto, Luca Zaia. L'iniziativa arriva dopo le dichiarazioni della ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, che ha spiegato che “non ci sono motivi per escludere gli alunni”. Poi ha aggiunto, “Non voglio che si creino allarmismi. Ci siamo mossi immediatamente come governo e voglio tranquillizzare tutti perché la propaganda non ha fatto assolutamente bene. Non ci sono motivazioni al momento per pensare di escludere gli alunni dalla scuola. Nella circolare abbiamo spiegato eventualmente cosa si deve fare e in quali casi. Quindi tranquillità assoluta, ma anche prevenzione”.

Il parere del medico

«Chi proviene dalle zone interessatedella Cina o ha avuto contatti con casi accertati di coronavirus devee ssere isolato. Che lo siano anche i bambini mi sembra corretto. Ma di certo questo non vuol dire isolare tutti i bambini cinesi che stanno male, dato anche che in questo periodo circola tantissimo l’influenza stagionale», ha commentato Massimo Andreoni, professore di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma.«Ovviamente i sintomi respiratori sono molto frequenti in questo periodo - ribadisce l’esperto - e tutti i soggetti che provengano dalla Cina nelle ultime 2 settimane o abbiano avuto contatti con casi provati di coronavirus devono essere precauzionalmente isolati, fino alla dimostrazione della negatività al coronavirus. Eppure - ricorda -gli scienziati hanno osservato che questo nuovo virus sta colpendo poco i bambini, mentre sono più vulnerabili gli anziani e i malati cronici. Evidentemente nei soggetti più giovani, con buon assetto immunitario, il coronavirus ha minori probabilità di esplicitarsi sotto forma di malattia».