Il 29 marzo l'Italia tornerà al voto per il referendum confermativo della riforma sul taglio dei parlamentari. "Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte, ha convenuto sulla data del 29 marzo per l'indizione del referendum popolare sul testo di legge costituzionale  che riduce il numero dei parlamentari". Lo ha comunicato Palazzo Chigi. Manca solo l'ufficialità, che arriverà dal decreto del presidente della Repubblica.Il referendum non avrà quorum, perché non si tratta di un voto abrogativo. La consultazione popolare per la conferma o meno della riforma che taglia il numero dei parlamentari dagli attuali 945 complessivi a 600 totali (200 senatori e 400 deputati). Come prevede la Costituzione, "la legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi". Dunque, per la validità del referendum costituzionale non è previsto alcun quorum minimo di votanti. E' sufficiente che i consensi superino i voti sfavorevoli. Se il risultato della consultazione è positivo, il Capo dello Stato promulga la legge. In caso contrario, è come se la legge stessa non avesse mai visto la luce e l'esito della consultazione viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.