Le compagnie aeree di tutto il mondo avevano deciso poche ore prima di evitare al momento i cieli di Iran, Iraq e Golfo Persico- Arabico. Ma è stato troppo tardi per i passeggeri di un volo ucraino che all’alba di ieri mattina si è schiantato all’aeroporto di Teheran. Forse è si tratta soltanto di un incidente, secondo le ricostruzioni fatte finora, ma è chiaro che il pensiero non può non andare non andare al conflitto in corso, con svariate ipotesi che si sono affacciate ma che non trovano conferma.

Poche ore dopo l'attacco missilistico iraniano contro due basi americane in Iraq ( e l’orario negherebbe che a colpire l’areo possa essere stato un missile fuori rotta), un Boeing 737- 800 si è schiantato in fase di decollo dall'aeroporto di Teheran, uccidendo tutte le 176 persone a bordo.

Il velivolo della Ukraine International Airlines ( Uia) era decollato per Kiev con 167 passeggeri e nove membri dell'equipaggio. Ci sono almeno 15 bambini tra le vittime, anche un bambino di poco più di un anno.

Le immagini dal luogo del disastro, che circolano su diversi media, mostrano giocattoli e libri sparsi tra i rottami del velivolo. L'Ucraina ha pubblicato l’elenco completo delle vittime, che sono 82 iraniani, 63 canadesi e 11 ucraini, tra cui nove membri dell'equipaggio, oltre a 10 svedesi, quattro afghani, tre tedeschi e tre britannici. Due passeggeri non ucraini che erano prenotati sul volo non si sono imbarcati.

La causa dello schianto, avvenuto alle 6: 14, due minuti dopo il decollo dall'aeroporto internazionale Imam Khomeini, è ancora incerta, anche se si è parlato di un guasto a un motore.

L'aereo era stato fabbricato nel 2016 e consegnato direttamente alla compagnia ucraina e appena lunedì era stato sottoposto ai controlli di manutenzione programmata. Per l'autorità per l'aviazione civile iraniana l'incidente è il frutto di ' un problema tecnico' e lo scenario ' più probabile' è un incendio al motore, anche se i piloti non avevano segnalato anomalie a bordo. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, rientrato precipitosamente dall'Oman, ha messo in guardia dal formulare ' congetture infondate'.

La compagnia aerea appartiene in parte anche a un oligarca ucraino che è considerato il mentore del presidente Zelensky.

Kiev e Teheran si sono accordati per ' coordinarsi in modo stretto' tra i rispettivi team di indagine, ma l'Iran si è comunque rifiutato di consegnare le due scatole nere recuperate alla Boeing, il colosso americano che ha costruito il velivolo e che quindi deve essere coinvolto nell'indagine.

L’Ucraina ha chiesto di coinvolgere tutti iPaesi ma le tensioni nell’area rendono tutto più difficile.