Le Sardine riempiono piazza San Giovanni a Roma.  Tante le famiglie con bambini al seguito arrivate non solo da Roma ma da tante città italiane, da Bologna fino a Taranto e altre città del sud al grido "Roma non si Lega". Tanti i cartelli con il simbolo delle sardine e anche banchetti con i nuovi gadget del movimento. Sono tanti gli oratori che si alternano sul palchetto. C'è chi legge la Costituzione e chi offre la propria testimonianza. «Siamo fortissimi. Non c'è nessuna organizzazione, nonostante tutti i soldi che ci ha dato Prodi la gente è venuta qui di tasca sua», scherza il leader delle Sardine, Mattia Santori. «Esattamente un mese fa la piazza di Bologna lanciava un segnale ben preciso: qui non si passa», ha scandito. Tra le parole d'ordine: abrogare il decreto sicurezza. «Ecco le nostre proposte: pretendiamo che chi è stato eletto vada nelle sedi istituzionali a fare politica invece di fare campagna elettorale permanentemente. Che chiunque ricopre la carica di ministro comunichi solo sui canali istituzionali», dice Santori. «Pretendiamo trasparenza nell'uso che la politica fa dei social. Che il mondo dell'informazione si avvicini alla verità e traduca questo sforzo in messaggi fedeli ai fatti. Che la violenza venga esclusa dai toni della politica in ogni sua forma, che la violenza verbale venga equiparata alla violenza fisica. Chiediamo di abrogare il decreto sicurezza» di Salvini. Interviene anche Pietro Bartolo, europarlamentare Pd e medico di Lampedusa. «Noi siamo l’Italia bella, contro le diseguaglianze, le discriminazioni, l’Italia che ha come motto restiamo umani», dice l'eurodeputato. «Noi siamo i partigiani del 2020, dobbiamo resistere per difendere la Costituzione, così come non si può toccare l’Europa che dobbiamo difendere. L’Europa che deve essere unita e mettere al centro la persona. Il fenomeno delle migrazioni l’abbiamo fatto diventare un problema nascondendo gli altri problemi. Il vero problema è l’emigrazione dei nostri giovani, che non vanno via per colpa dei migranti ma per colpa nostra». Sul palco sale anche Giorgia Linardi, portavoce della Ong Sea Watch. «Ancora oggi non mi spiego come sia stato possibile tutto quel mare d'odio verso la nostra capitana Carola Rackete, che ha fatto solo il suo dovere. Le navi Ong sono un simbolo di civiltà e umanità. Le Sardine sono la società civile che si riappropria delle piazze», dice. «Il sovranismo non funziona perché è un paradosso». Lontano dalla piazza, commentano entusiasti la manifestazione romana Nicola Zingaretti, Enrico Letta e Nicola Fratoianni. Ma prende posizione anche Roberta Lombardi, che su Twitter pubblica una foto di Piazza San Giovanni accompagnata da una citazione di Giorgio Gaber. «Libertà è partecipazione», scrive l'esponente grillina, tra i più convinti sostenitori della coalizione giallo-rossa. In piazza invece non si vedono i fascisti del terzo millennio di Casapound, che inizialmente avevano annunciato la loro partecipazione. «Mica ci avrete creduto? Quello delle sardine è un vuoto pneumatico che non può essere riempito con nessuna buona idea. Pappagalli del Bella Ciao, state bene così!», scrive su Twitter il leader di Casapound Simone Di Stefano, postando una foto in cui è intento a mangiare pesce