Centrodestra pronto ad esplodere. Il rebus delle prossime regionali non ha trovato ancora soluzione, nonostante il lungo pranzo di Arcore della settimana scorsa che non è riuscito a far trovare un accordo su Campania e Calabria a Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. E seppure Salvini si è detto tranquillo annunciando la scelta del candidato entro questa settimana, la situazione rimane assai complessa. A rischiare di più è proprio il Cavaliere che vede il partito evaporare nei sondaggi e negli uomini.

I veti incrociati tra le varie Regioni e i niet di Matteo Salvini su Mara Carfagna in Campania e su Mario Occhiuto in Calabria rischiano di favorire una nuova scissione azzurra. Il partito dei “sudisti” dentro Fi è da tempo sul piede di guerra e Mara Carfagna ha da tempo nel cassetto la lista dei parlamentari pronti a seguirla nel caso di rottura con Berlusconi e creazione di gruppi autonomi sia alla Camera che al Senato. Tra i fedelissimi della vicepresidente della Camera proprio il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e il fratello Roberto, vicepresidente del gruppo dei parlamentari azzurri.

Destini politici che si incrociano di nuovo nella scelta dei candidati alla carica di governatore per Calabria e Campania.

Nella prima lo sbarramento di Salvini sugli Occhiuto ha provocato una virata, seppure ufficiosa, verso la coordinatrice regionale Jole Santelli.

Con il risultato di creare una spaccatura insanabile nel partito calabrese. La Santelli, infatti, è vicesindaco di Occhiuto il quale ha già dichiarato di giudicare un affronto la decisione di chi ritiene il sindaco del capoluogo un amministratore non degno, per poi scegliere il suo vice. Jole Santelli, per evitare guai peggiori, nel frattempo si è dimessa dalla carica. In Campania non va meglio dove il derby Stefano Caldoro ( che piace ai leghisti) contro Mara Carfagna sta letteralmente facendo implodere il partito regionale. Né pare essere percorribile l’idea lanciata nelle ultime ore dal sindaco di Benevento Clemente Mastella che ha proposto le primarie per provare a lanciare un salvagente a Berlusconi.