Il rapporto annuale del Censis che fotografa la società italiana ha raccontato di un paese «incerto», che è anche lo spirito con cui il 69% degli italiani guarda al futuro. Il 75% non si fida del prossimo e questo sentimento generale di diffidenza è il prodotto dell’incertezza dovuta a un sistema di welfare pubblico in crisi e di rottura dell’ascensore sociale (il 69% è convinto che la mobilità sociale sia ferma).

Questo ha prodotto anche crescenti pulsioni antidemocratiche, con il 48% degli italiani che vorrebbe «l’uomo forte al potere» (dato che sale al 56% tra le persone con redditi bassi, al 62% tra i soggetti meno istruiti, al 67% tra gli operai) e il 76% non ha fiducia nei partiti (la percentuale sale all’ 81% tra gli operai e all’ 89% tra i disoccupati).

Anche il sistema pubblico gode di poca stima, solo il 29% degli italiani si fida della Pa e per il 60% dei commercialisti le loro aziende clienti subiscono ritardi nella riscossione di crediti dalla Pa. Eppure, nel paese continua a tenere lo spirito europeista: il 61% dice no al ritorno alla lira, il 62% è convinto che non si debba uscire dall’Unione europea, il 49% si dice contrario alla riattivazione delle dogane alle frontiere interne della Ue.