Nel giorno in cui il centrodestra si ricompatta in nome "dell'orgoglio italiano", il tricolore ha lasciato il posto alle bandiere dei tre partiti di centrodestra, in piazza San Giovanni. Migliaia le persone di fronte al palco, ad applaudire e inneggiare durante gli interventi dei leader di FI, FdI e Lega, Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che si sono dati il cambio sul palco con la scritta "Una patria da amare e difendere" e il classico slogan "prima gli italiani". In quella che per il leader della Lega è una giornata di «festa nazionale», la piazza si è riempita di palloncini e bandiere tricolore, vessilli di partito, cartelli con le scritte Salvini Premier, manifesti "Mai col Pd, mai coi 5stelle, con Giorgia". Le prime stime erano di circa 50mila persone, ma nel pomeriggio gli organizzatori hanno comunicato 200mila presenze. Una manifestazione che ha ribadito la volontà dei tre partiti di destra di coalizzarsi, per tornare al governo «dalla porta principale» e senza attendere l'autorizzazione da Berlino o Parigi, ha assicurato Salvini. E il leader di tale coalizione sarà proprio il leader della Lega, incoronato anche da Berlusconi, che ha avuto il merito, ha affermato l'ex ministro dell'Interno, «di creare il centrodestra». E ora il centrodestra è rinato, spostando tutto il peso politico su Salvini.   [embed]https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/421317578575707/[/embed]   Ore 17.10 - Salvini: «Torneremo presto al Governo dalla porta principale» «C'è qualcuno che ritiene eroina Carola, io preferisco ascoltare le parole di Oriana Fallaci». Ha aperto così il suo intervento Matteo Salvini, lanciando un video con le parole della scrittrice fiorentina, a difesa della «patria italiana, che io non regalo». Salvini ha poi chiesto una mano per mandare a casa Zingaretti e Raggi, «Gianni e Pinotto, il duo sciagura, due perdenti a livello nazionale», ha detto. Salvini ha difeso le forze dell'ordine, mettendo in dubbio le accuse contro i sei agenti penitenziari accusati di torture ai danni di detenuti. «Sono stufo che valga più la parola di uno stupratore di una di un poliziotto - ha attaccato - Sogno un paese dove il pedofilo e uno stupratore non possano più mettere le mani addosso a donne e bambini, nè mettere più piede fuori di galera». E immancabile il riferimento a Bibbiano: «Ne parlerò fin che campo». Al governo, ha giurato, «torneremo e presto, torneremo dalla porta principale, senza trucco e senza inganno». E sul confronto con Renzi ha poi ironizzato, tirando in ballo i guai giudiziari dei genitori dell'ex premier. «Ha insultato per un’ora, io ho parlato di futuro. Se avessi voluto insultare avrei salutato i miei genitori che sono a casa incensurati», ha affermato. Poi l'immigrazione, accusando il governo di avere le mani sporche di sangue. «Chi davvero applica il Vangelo è colui che evita che questa gente di metta in mano agli scafisti, meno partenze meno morti, chi li fa partire sono quelli che poi si genuflettono - ha sottolineato - Al governo abbiamo gente con le mani sporche di sangue». Salvini è passato poi alla difesa strenua di Quota 100: «Se vogliono tornare alla legge Fornero dovranno passare sui nostri corpi, li terremo in Parlamento giorno e notte. Abbiamo fatto bene a lasciare il governo quando ci hanno confermato che non avrebbero abbassato le tasse. E l'unico modo per dare un futuro ai nostri figli è abbassare le tasse, adesso». Ed è anche, ha sottolineato, l'unico modo per combattere l'evasione fiscale. «Solo un cretino la combatte tassando i commercianti», ha accusato. Ore 16.50 - Meloni: «Difenderemo Dio, patria e famiglia» «Difenderemo Dio, patria e famiglia, e fatevene una ragione». Così Giorgia Meloni, che poi ha accusato: «Ora tutti si sono accorti di Erdogan». La leader di Fratelli d'Italia ha poi affondato, urlando dal palco: «Gridiamo ai signori asserragliati nel palazzo che la sovranità appartiene al popolo. Questa era la piazza delle bandiere rosse, ora sventolano le bandiere tricolori. Compagni, siete stati sconfitti dalla storia. Ma sconfitti sono anche i Cinquestelle». E al nome di Grillo sono partiti i "vaffa", così come i fischi per Laura Boldrini e la proposta di dare la cittadinanza ai figli degli immigrati. «Usano i bambini come scudi umani per dare la cittadinanza - ha urlato - Serve un governo di patrioti per fermare l’immigrazione. Senza sinistre che leccano i piedi ai francesi e all’Europa. Se servono i muri si costruiscono. Io voglio un governo che dica no all'immigrazione clandestina». E poi ha chiesto unità agli altri partiti di centrodestra per combattere la sinistra. «Mai con il Pd, mai con il M5s. Noi vogliamo che gli italiani tornino a votare - ha aggiunto - e l'elezione diretta del Capo dello Stato». Ore 16.20 - Berlusconi attacca la magistratura Il primo a prendere la parola tra i leader di partito è Silvio Berlusconi. «Le misure contro l’evasione fiscale sono una minaccia alla nostra libertà. Siamo qui per dire no al governo più a sinistra della storia dell’Italia, delle tasse, dell’immigrazione - ha urlato dal palco - Ci sono cinque sinistre al governo, i quattro partiti di governo, più quella giudiziaria che non ha mai smesso di perseguitare gli avversari». E l'Italia «non vuole essere governata dalla sinistra da salotto, il Pd, e da quella da strada, IL M5S. L'Italia vuole essere governata da noi», ha detto, mentre dalla piazza partiva il coro "elezioni". «Solo se siamo tutti insieme, potremo cambiare l'Italia - ha aggiunto - Oggi uniti conquisteremo una grande vittoria anche tutte le prossime regionali, ovunque voteremmo. Per vincere siamo tutti indispensabili voi della lega, noi di Fi, voi di Fdi. Siamo qui in piazza per mandare a casa un governo che rischia di essere pericoloso. Oggi comincia ricomincia il nostro cammino per la libertà. Sono sette milioni gli italiani delusi che non votano più, si definiscono moderati liberali e anticomunisti». Questa , ha aggiunto, «è la nostra piazza, non di Fi, Lega e Fdi, sono commosso».  Più volte è scattato il coro "Silvio-Silvio", durante l'intervento del Cavaliere a piazza San Giovanni. «E quindi - ha aggiunto - diciamo tutti insieme forza Lega, forza Fi, forza Fdi e forza la nostra squadra, che vinca la nazionale azzurra della libertà».   Ore 16.14 -  Salvini: «Berlusconi inventò il centrodestra»Prima di dargli la parola, Salvini ha benedetto l'alleanza con Berlusconi. «Questa piazza ci impone di lavorare insieme - ha affermato - Per il bene del paese. Per questo invito sul palco il mio amico Berlusconi che inventò e fondò il centrodestra». Ore 16.12 - Zaia: «Restituiamo il manganello alle forze dell'ordine» «Togliere il galateo alle forze dell'ordine e riconsegnare il manganello e non lo dico per strappare l'applauso alla piazza», ha affermato Luca Zaia, governatore del Veneto. «Questa è una piazza che chiede rispetto delle regole, che dice che se c'è posto lavoro prima si da a un nostro cittadino e poi a uno del resto del mondo. C'è scritto nella costituzione, i cittadini vengono prima di tutti», ha aggiunto. Poi un accenno all'Autonomia: «Quanti italiani non arrivano alla fine del mese? Prima vengono loro, poi il resto del mondo. Noi chiediamo l'autonomia, per dare responsabilità a chi governa e servizi migliori». Ore 15.36 - Toti: «Piazza di speranza, niente odio o braccia alzate» «Ora guardate questo palco e quanti governatori di centrodestra ci sono e ditemi come è possibile che questo paese lo governi il Pd...è davvero una bella piazza , domani diranno che è la piazza dell'odio e delle braccia alzate... questa, invece, è la piazza della speranza, del futuro e del buon governo del centrodestra. Grazie Matteo per questa piazza», ha detto Giovanni Toti, governatore della Liguria a leader di Cambiamo. Ore 15.27 - Bagnai: «Il Parlamento non rappresenta più il popolo» «Hanno cominciato a mettere in dubbio il suffragio universale, dopo il voto delle europee, prima dicendo che siamo fascisti, poi vecchi», ha detto Alberto Bagnai, presidente leghista della Commissione Tesoro del Senato. «Il parlamento non rappresenta più il popolo», ha aggiunto, mentre la piazza invocava le elezioni. E sulla scelta di uscire dall'euro, Bagnai apre: «Di irreversibile c'è solo la morte». Ore 15.24 - Maglie: «Si inizia con gli anziani, poi toglieranno il voto a tutti»  «Beppe Grillo vuole togliere il voto agli anziani, poi lo toglie agli altri, così si inizia», ha affermato Maria Giovanna Maglie, parlando dal palco del centrodestra e attaccando il fondatore del M5S. Un intervento accolto con entusiasmo dal pubblico, che l'ha spalleggiata urlando «buffone-buffone» al nome del comico. Ore 15.16 - Salvini: «Questa è la piazza di tutti voi» Matteo Salvini, a sorpresa, poco dopo le 15, ha preso la parola per aprire la manifestazione, salutando una piazza «bellissima». Poi ha assicurato che «questa  non è la piazza di Matteo, Giorgia, Silvio, ma di tutti voi», si è affrettato a dire il leader della Lega tra gli applausi della folla. Poi il pensiero va ai due poliziotti morti a Trieste, a Matteo Demenego e Pierluigi Rotta. «Per loro il silenzio e l'affetto della piazza», ha chiesto il segretario della Lega lanciando un video in loro memoria. Fischi e cori di insulti contro il giornalista Gad Lerner, invitato a lasciare San Giovanni. Ora la musica riempie la piazza, dopo  la proiezione, sul palco, di volti e parole dei nemici della piazza del centrodestra, dal premier Conte, a Luigi Di Maio e a Matteo Renzi,  il meno contestato. Ore 14.28 - Di Stefano: «Siamo qui per portare le nostre idee» «Non ho avuto interlocuzioni con i leader. Siamo qui per portare le nostre idee», ha detto il leader di CasaPound Simone Di Stefano arrivato alla manifestazione del centrodestra in piazza San Giovanni e aggiungendo che il movimento della tartaruga frecciata non pensa ad «accordi. Non faremo accordi, non faremo parte di nessuna coalizione, non vogliamo entrare in Parlamento. Non ci interessa essere sul palco, vogliamo portare solo le nostre idee», ha concluso.