Mentre procedono i prelimnari fra M5S e  Pd per il varo del Conte bis, l’esecutivo uscente non cambia rotta sui migranti: e così ieri il quasi ex capo del Vininale Matteo Salvini firma il terzo divieto di sbarco in poche ore, imitato stamattina dai colleghi della Difesa Elisabetta Trenta e delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Destinataria del provvedimento è stavolta la Alan Kurdi, nave della ong tedesca “Sea Eye”. Il rimorchiatore dei soccorritori ha intercettato sabato un barchino in legno, con a bordo 13 persone, mentre si trovava in acque maltesi e provava però a far rotta verso Lampedusa. Il piccolo drappello di naufraghi comprende 8 minorenni. Non è chiaro se ora la Alan Kurdi proverà a dirigersi , con i 13 migranti, proprio verso Lampedusa. Il “divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali” importo da Salvini e controfirmato dagli altri due ministri potrebbe essere considerato, dunque, una chiusura preventiva. Fatto sta che a dare notizia della decisione sono proprio fondi del Viminale, che precisano: «Nelle scorse ore il provvedimento è stato notificato». Si tratta dunque della terza nave a cui l’ormai uscente esecutivo ha sbarrato la rotta. Sono infatti tuttora interdette dall’entrarvi sia la Mare Jonio, ferma al largo di Lampedusa con ancora 34 persone a bordo, sia la Eleonore, che si trova invece dai 5 giorni nella acque prossime a Malta