La piattaforma Rousseau non appartiene alla Casaleggio Associati, il voto on line è sicuro, non tracciabile, non manipolabile e certificato. È questo in estrema sintesi il senso del post apparso sul blog delle stelle con cui i grillini provano a smascherare quelle che definiscono «le 10 fake news a cui non credere». A pochi giorni dalla consultazione degli iscritti, infatti, crescono le voci e i sospetti sulla trasparenza del voto, alimentati soprattutto da fonti interne al Movimento 5 Stelle. La prima bufala, secondo l'anonimo estensore del lungo post, è che la piattaforma sia gestita da una piattaforma privata. Rousseau non è gestito «dalla Casaleggio Associati. Inizialmente la Casaleggio Associati ha sviluppato la piattaforma Rousseau per il Movimento 5 Stelle, e lo ha fatto gratuitamente», si precisa. «Nel 2016 la piattaforma viene rilasciata e donata al Movimento 5 Stelle e la sua gestione viene affidata all'Associazione Rousseau fondata da Gianroberto e Davide Casaleggio proprio con lo scopo di sostenere e sviluppare l'omonima piattaforma di democrazia diretta». E chi fa parte di questa associazione? Quattro persone: Max Bugani, Enrica Sabatini, Pietro Dettori e, naturalmente, Davide Casaleggio, che ricopre il ruolo di presidente. La seconda bufala riguarda le voci sui rilievi mossi dal Garante della privacy. «L'area voto utilizzata negli ultimi 5 mesi e che verrà utilizzata per il voto sul Progetto di Governo non è stata oggetto di contestazioni da parte del Garante della privacy. I problemi evidenziati dal Garante riguardavano la precedente piattaforma non più in uso. Tutte le contestazioni del Garante sono state risolte nel vecchio sistema e non sono mai state presenti nel nuovo», assicurano. Seguono precisazioni sulla sicurezza del voto, sulla non identificabilità degli iscritti, sulla capacità dell'infrastruttura di reggere anche grandi traffici, sui finanziamenti e sulla certificazione notarile delle operazioni elettorali. Infine, la decima bufala smentita: «La nuova piattaforma Rousseau non è stata hackerata il 29 agosto 2019. L'immagine che è stata diffusa è frutto di un fotomontaggio che gli stessi utenti della Rete hanno smascherato». L'hacker Rouge 0, che più volte in passato ha violato le barriere informatiche pentastellate, è avvisato.