Il padre sta morendo, permettete a Mimmo Lucano di tornare a salutarlo”. È il drammatico appello del “Comitato Undici Giugno” che da mesi sostiene la battaglia politica e giudiziaria dell’ex sindaco di Riace, il piccolo borgo calabrese che negli anni era diventato sinonimo di accoglienza e solidarietà.

Lucano da mesi è costretto a una sorta di esilio che lo tiene lontano da casa. Un divieto di dimora deciso dall’autorità giudiziaria a causa delle indagini che lo vedono coinvolto per la gestione dei migranti e di alcuni presunti matrimoni “combinati”.

Accuse che la Cassazione ha per la gran parte “demolito”.

A quanto pare la situazione del padre dell’ex sindaco sarebbe nota da tempo ma solo negli ultimi giorni si sarebbe aggravata.

L’uomo, novantetrenne, avrebbe subito un lento ma inesorabile peggioramento delle condizioni di salute e così il comitato ha deciso di tirar fuori questa situazione chiedendo la revoca, almeno temporanea, del divieto di dimora che tiene Mimmo Lucano lontano dal suo paese e dal suo anziano padre.

“Il papà di Mimmo sta consumando gli ultimi giorni della sua vita.

Crediamo che sia giunto il tempo di chiedere con forza e con tutti gli strumenti possibili la revoca dell'assurdo e giuridicamente inspiegabile esilio di Domenico Lucano” hanno scritto sulla sua pagina facebook gli attivisti, che in questi giorni stanno preparando un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “per chiedergli di porre fine a questa mostruosità giuridica”.