Il nostro sì all’avvocato in Costituzione per riconoscerne il ruolo irrinunciabile
Nell’assicurare l’effettiva tutela dei diritti di tutti, il difensore concilia sempre l’interesse del singolo e quello della comunità: perciò va sancita anche nella carta l’unicità della professione legale
Il disegno di legge 1199/ 2019 è relativo alla modifica dell’articolo 111 della nostra Costituzione, che dispone in ordine al cosiddetto giusto processo non solo stabilendo una riserva di legge proprio in tema di giusto processo ma dettando alcuni principi fondamentali quali il contraddittorio, l’imparzialità del giudice e la ragionevole durata del processo. Proprio in quest’ambito viene inserita, in modo attinente al disposto della norma, la rilevanza del ruolo dell’avvocato, professione diversa dalle altre, perché questa figura ha un ruolo insostituibile nella società, un ruolo non solo tecnico in quanto competente sui vari aspetti del diritto, ma sociale ed etico. Sociale in quanto l’avvocato ha come compito principale quello di assicurare l’effettiva tutela dei diritti dei cittadini evitando discriminazioni e determinazioni arbitrarie di discrezionalità, ed etico perché deve saper conciliare l’interesse e il diritto del cittadino, suo cliente, con gli interessi e i valori fondanti della nostra Costituzione, anche nella redazione di un parere di consulenza.
Ritengo, anche nella mia qualità di avvocato, che questa attività di discernimento sia, personalmente e professionalmente, molto impegnativa e richieda un accurato studio delle questioni non solo tecnico- giuridiche ma soprattutto sociali. Proprio in virtù dell’articolo 24 della Costituzione che garantisce a tutti il diritto inviolabile di difesa, in alcuni accaduti tragici — in particolar modo nell’attività di diritto penale — il ruolo dell’avvocato assume una funzione determinante. Proprio riflettendo su questo ordine di motivi, ritengo che le modifiche che dispone il ddl presentato in Senato relative a garantire la professionalità idonea a svolgere un ruolo ben preciso oltre che l’indipendenza e l’autonomia dello stesso ruolo all’unico fine di garantire la difesa e tutelare i diritti di tutti, siano, malgrado possano sembrare superflue in quanto insite queste caratteristiche nella professione di avvocato, necessarie a delineare questa figura professionale. In una società cosiddetta liquida, dove molto spesso mancano i punti di riferimento e prevale l’individualismo, è importantissima e strategica la funzione della professione legale per essere certi delle garanzie democratiche e di rispetto e protezione dei diritti fondamentali. Aver agito, con questo ddl, solo sull’articolo 111 della Costituzione, con un tocco di penna quasi vellutato, senza intervenire su altre norme e principi, fa capire anche, e su questo sono completamente d’accordo, che quando si va a riformare le professioni legali e il mondo della giustizia in genere, è necessaria molta cautela perché si incide in importanti settori della società e soprattutto in ambiti specifici che vanno oltre il semplice riconoscimento di un ruolo professionale.
Il nostro sì all’avvocato in Costituzione per riconoscerne il ruolo irrinunciabile
Silvia Vono*
Il disegno di legge 1199/ 2019 è relativo alla modifica dell’articolo 111 della nostra Costituzione, che dispone in ordine al cosiddetto giusto processo non solo stabilendo una riserva di legge proprio in tema di giusto processo ma dettando alcuni principi fondamentali quali il contraddittorio, l’imparzialità del giudice e la ragionevole durata del processo. Proprio in quest’ambito viene inserita, in modo attinente al disposto della norma, la rilevanza del ruolo dell’avvocato, professione diversa dalle altre, perché questa figura ha un ruolo insostituibile nella società, un ruolo non solo tecnico in quanto competente sui vari aspetti del diritto, ma sociale ed etico. Sociale in quanto l’avvocato ha come compito principale quello di assicurare l’effettiva tutela dei diritti dei cittadini evitando discriminazioni e determinazioni arbitrarie di discrezionalità, ed etico perché deve saper conciliare l’interesse e il diritto del cittadino, suo cliente, con gli interessi e i valori fondanti della nostra Costituzione, anche nella redazione di un parere di consulenza.
Ritengo, anche nella mia qualità di avvocato, che questa attività di discernimento sia, personalmente e professionalmente, molto impegnativa e richieda un accurato studio delle questioni non solo tecnico- giuridiche ma soprattutto sociali. Proprio in virtù dell’articolo 24 della Costituzione che garantisce a tutti il diritto inviolabile di difesa, in alcuni accaduti tragici — in particolar modo nell’attività di diritto penale — il ruolo dell’avvocato assume una funzione determinante. Proprio riflettendo su questo ordine di motivi, ritengo che le modifiche che dispone il ddl presentato in Senato relative a garantire la professionalità idonea a svolgere un ruolo ben preciso oltre che l’indipendenza e l’autonomia dello stesso ruolo all’unico fine di garantire la difesa e tutelare i diritti di tutti, siano, malgrado possano sembrare superflue in quanto insite queste caratteristiche nella professione di avvocato, necessarie a delineare questa figura professionale. In una società cosiddetta liquida, dove molto spesso mancano i punti di riferimento e prevale l’individualismo, è importantissima e strategica la funzione della professione legale per essere certi delle garanzie democratiche e di rispetto e protezione dei diritti fondamentali. Aver agito, con questo ddl, solo sull’articolo 111 della Costituzione, con un tocco di penna quasi vellutato, senza intervenire su altre norme e principi, fa capire anche, e su questo sono completamente d’accordo, che quando si va a riformare le professioni legali e il mondo della giustizia in genere, è necessaria molta cautela perché si incide in importanti settori della società e soprattutto in ambiti specifici che vanno oltre il semplice riconoscimento di un ruolo professionale.
* avvocata, senatrice del Movimento 5 Stelle
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