Il loro obiettivo era molto chiaro: assassinare chiunque aiuti i migranti, specie quei politici che sostengono la linea dell’accoglienza.

La brigata dei lupi Facevano parte di una nuova inquietante formazione criminale di estrema destra in Germania, chiamata “Brigata dei lupi”, che secondo la loro propaganda doveva infondere «nuova forza alla libera patria» secondo «la legge morale germanica».

Per fortuna sono finiti nel mirino della polizia che ieri ha condotto una maxi- retata in quattro Laender ordinata dalla Procura federale di Karlsruhe, con perquisizioni in Sassonia- Anhalt, Assia, Bassa Sassonia e Nordreno- Vestfalia.

Il mirino degli inquirenti è puntato su sei persone che sono sospettate di «avere fondato un’organizzazione criminale» : in sostanza, i membri della “Wolfsbrigade” ( appunto Brigata dei lupi) avrebbero fondato al proprio interno una sottogruppo armato, la “Sturmbrigade” ( Brigata d’assalto), il cui obiettivo sarebbe stato quello di ottenere «libera patria» di cui sopra anche con la violenza.

Nazisti pronti a colpire La Wolfsbrigade è una formazione di matrice neonazista che si è fatta già notare nel 2018 durante alcune manifestazioni dell’estrema destra a Koethen in Sassonia- Anhalt. A detta degli analisti, quelli emersi negli scorsi mesi sono gruppi attivi in diverse regioni della Germania in crescita di consensi.

«Negli ultimi tre abbiamo assistito ad un processo di radicalizzazione in cui è cresciuta la disponibilità ad atti violenti nei confronti di migranti ma soprattutto di avversari politici», spiega l’esperto della destra radicale David Begrich.

Reclutamento via social Un fenomeno all’interno del quale hanno un ruolo sempre più forte la comunicazione e la messa in rete attraverso i social media. All’inizio di luglio aveva fatto scalpore la scoperta di alcune «liste della morte» con ben 25 mila indirizzi di avversari politici da eliminare, messa nero su bianco dal gruppo di estrema estrema “Nordkreuz” ( croce del nord), che a detta degli inquirenti contava tra i suoi capi agenti di polizia e militari delle forze armate.

A quanto riferivano diversi media, la formazione eversiva intendeva prepararsi all’uccisione di diverse personalità politiche che si erano profilate nella difesa di profughi.