Il segno del comando. La questione l'ha aperta Massimo D’Alema nel 2001 e si trattava della valutazione di un politico esperto, in grado di scoprire dove si annidano i gangli del potere del sistema Italia. Ebbene, all'epoca del grande scontro con Silvio Berlusconi, D'Alema disse “lo vedremo con lo scolapasta in testa, come Napoleone”. Il Presidente dei Democratici di Sinistra coglieva, come d'uso, nel segno. Nel nostro Paese chi ha lo scolapasta in testa comanda, e Berlusconi lo ha tenuto ben piazzato sul cranio per parecchi anni.

La lotta per il simbolo del potere si è riaccesa furibonda quando si è sparsa la notizia dell'incontro indetto al Viminale dal suo inquilino principe con i rappresentanti delle componenti sociali in vista della legge di Stabilità, quella che una volta si chiamava di Bilancio o Finanziariqa che si voglia. Subito è partita la rivendicazione proprietaria di Palazzo Chigi: lo scolapasta in testa ce lo abbiamo noi, chiunque ne dubiti può venire a controllare e si renderà conto che è ben saldo sul capo dell'avvocato degli italiani, come stabilito dal contratto di governo.

Non si tratta di affari di poco conto: l'obbligo di presenziare alle cerimonie e alle occasioni pubbliche di rappresentanza con lo scolapasta in testa è alla base delle pratiche previste dal Pastafarianesimo in inglese Flying Spaghetti Monsterism o Pastafarianism, religione per il momento minoritaria ma destinata a uno sviluppo sicuro, che proclama l'esistenza di un creatore sovrannaturale molto somigliante a degli spaghetti con le polpette. Il suo profeta, Bobby Henderson, nel giugno del 2005 chiese al Consiglio dell'istruzione del Kansas di dedicare alle dottrine pastafarianiste lo stesso tempo che veniva riservato all'evoluzionismo e al creazionismo nei corsi di biologia.

Il suo intento polemico nei confronti della parificazione imposta per legge alle teorie relative alla nascita e allo sviluppo della vita sulla terra si è andato via via appannando, mentre il movimento prendeva vigore.

Altri hanno cominciato per burla a fare politica e sono arrivati ai vertici dello Stato Italiano, dove hanno cominciato a prendersi sul serio. Sono gli scherzi della vita. Il geniale Pannella aveva precorso i tempi facendo eleggere in modo trionfale al Parlamento la pornostar Ilona Staller, celebre Cicciolina.

Nella contesa in corso sul diritto a portare lo scolapasta italiano in testa, il cronista sente l'obbligo di chiedere ai contendenti il rispetto dei dogmi pastafarianisti, indicati con precisione dal profeta Henderson. Innanzi tutto i fedeli sono tenuti a indossare un vestito da pirata, il rispetto di questa regola porterebbe a una più facile individuazione del rappresentante italiano nei convegni internazionali. Ma più importante è l'adesione agli otto Io preferirei davvero che tu evitassi, che in origine sembra fossero dieci, ma due li avrebbe perduti il Pirata Mosey durante la discesa dal Monte Sugo.

Molto in breve essi raccomandano di non comportarsi come un asino bigotto; non usare l'esistenza del creatore sovrannaturale molto somigliante a degli spaghetti con le polpette come motivo per opprimere, sottomettere o punire; non giudicare le persone per come appaiono; evitare comportamenti offensivi; evitare di prendere decisioni importanti a stomaco vuoto; evitare di erigere templi; evitare di sostenere di aver parlato con il creatore sovrannaturale molto somigliante a degli spaghetti con le polpette; evitare di fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.

È chiaro che si tratta di norme impegnative e che sia al Viminale che a Palazzo Chigi sono ancora ben lontani dal rispettarle, ma fa piacere sapere che esiste un impegno in quella direzione e che, almeno per l’utensile da cucina da indossare quale segno del comando, siamo a buon punto. Speriamo arrivi presto il vestito da pirata a sostituire i giacconi militari, dopo la scomparsa delle felpe con scritta.

P. S. Per informazioni sul Pastafarianesimo consultare Wikipedia.