Anche l’ordine degli avvocati di Firenze critica l’ordinanza emessa dal prefetto con la quale si dispone il «divieto di stazionare» in alcune zone della città di Firenze «per coloro che risultino denunciati dalle Forze di Polizia per determinati reati, ordinando l’allontanamento di trasgressori dalle aree indicate».

Il consiglio dell’ordine fiorentino ha dunque deciso di aderire al comunicato dell’Associazione Giuristi Democratici di Firenze dell’ 11 aprile 2019 e del comunicato del Direttivo della Camera Penale di Firenze del 16 aprile 2019 con i quali si muovono rilievi a detta ordinanza, primo fra tutti la lesione di diritti costituzionalmente garantiti. Gli avvocati fiorentini, dunque, «condividono integralmente, facendoli propri, i contenuti dei comunicati». La nota dei giuristi democratici parlava esplicitamente di «violazione della riserva di legge e della riserva di giurisdizione e quindi almeno gli articoli 13 ( libertà personale), 16 ( libertà di circolazione) e 24 ( diritto di difesa) della Costituzione».

«L'ordinanza - continuava la nota - fa riferimento a situazioni di pericolo, necessità di prevenzione ed anche alla sicurezza percepita, ma sia questa che la reale condizione della nostra città, con gran parte dei reati in costante calo, non rendono certo giustificabile una tale restrizione delle garanzie giuridiche essenziali che un paese democratico deve assicurare alla libertà personale. Si rileva in particolare che certe condotte, definite come “incompatibili con la destinazione e vocazione di tali aree”, comporterebbero l'allontanamento forzoso dei soli soggetti “denunciati” per alcuni reati, con evidente discriminazione per essere tale condizione priva di alcuna garanzia di fondatezza, o vaglio da parte della magistratura».