Luomo forte della Cirenaica non lascia, anzi raddoppia. Le forze del generale Khalifa Haftar, al comando dell'autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), hanno infatti esteso la loro offensiva colpendo ieri laeroporto di Mitiga, a Tripoli. Probabilmente unazione dimostrativa e una prova di forza che non ha causato feriti ma ha provocato la chiusura dellunico scalo internazionale della Libia. Lattacco ha naturalmente creato il panico tra i passeggeri in attesa nei terminal e al di fuori della struttura: «Nella zona intorno all'aeroporto i civili erano terrorizzati», racconta il reporter di al- Jazeera Mahmoud Abdelwahed. Al momento è di almeno 35 morti il bilancio dell'offensiva lanciata giovedì scorso dalle forze del generale Haftar contro le divisioni fedeli al governo del presidente Serraj. Quasi tutti dei civili che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato ha precisato il ministero della Sanità di Tripoli. Secondo le prime stime delle Nazioni Unite sono quasi tremila gli sfollati, in fuga dai combattimenti che si susseguono a fiammate, con intensi scambi di artiglieria alternati a momenti di calma. Al contempo lOrganizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha interrotto tutte le sue attività nella capitale libica. Lo rendono noto i media locali, secondo cui lOim ha chiesto ai suoi dipendenti di non lasciare le proprie abitazioni e di mettersi al sicuro. Da Tripoli, oltre a condannare con sdegno il blitz di Haftar piovono accuse contro i padrini del maresciallo, in particolare Russia e Francia ( oltre allEgitto e lArabia saudita). Se la Russia di Putin ha confermato i sospetti mettendo il veto a una risoluzione del Consiglio di sicurezza che stigmatizzava loffensiva militare, da Parigi lEliseo smentisce in un comunicato di aver avuto il minimo ruolo nella fuga in avanti di Hafar dichiarandosi «sorpreso». Tanto da evocare il sostegno al «governo legittimo di al Serraj, per arrivare alla fine del processo politico negoziato ad Abu Dhabi alla fine di febbraio». MA i media legati a Serraj continuano ad accusare Parigi di sostenere attivamente Haftar. La Francia, ha twittato il Libya Observer riportando linformazione dal canale televisivo Ahrar, «ha inviato esperti militari a Gharyan, con lincarico di coordinare lassalto a Tripoli». La notizia non ha però ancora trovato conferme. Lattacco contro laeroporto di Tripoli avviene a poche ore dallannuncio del ritiro delle truppe americane e di parte del personale diplomatico da parte del presidente Trump. Washington, così come lUnione europea, chiede ad Haftar di «fermare immediatamente loffensiva», ma si tratta di unintimazione spuntata da parte di una paese che in Libia ha scelto di rimanere in finestra confermando la linea isolazionista del tycoon. Restano invece in Libia i circa 200 militari italiani a presidio dellospedale di Misurata ( e per ora lontani dalla zona dei combattimenti) per mantenere aperta alla popolazione libica limportante struttura sanitaria.