Da piazza Indipendenza nessun commento ufficiale. Anche perché il Capo dello Stato presiede il Consiglio superiore della magistratura ed una interlocuzione con i consiglieri rientra a pieno titolo nelle sue prerogative. Ciò però non toglie che l’incontro di questa settimana al Quirinale fra una delegazione di componenti del Csm, capeggiata dal vice presidente David Ermini, e Sergio Mattarella sia stato quanto meno “irrituale”. A memoria non risultano infatti precedenti simili. «La tempestività sulle nomine è un obiettivo importante», avrebbe dichiarato il Presidente della Repubblica, invitando il Csm a procedere celermente nella copertura degli incarichi direttivi. Non è un periodo facile a Palazzo dei Marescialli. Alcune “partite”, come quella del collocamento fuori ruolo del giudice napoletano Roberto Rustichelli per andare a ricoprire l’incarico di presidente dell’Antitrust, si stanno trascinando stancamente da molti mesi. Per l’autorizzazione al fuori ruolo di Rustichelli è stato chiesto anche un parere all’Ufficio studi.

I test su cui comunque si misurerà nei prossimi mesi lo “spessore” dell’attuale Csm saranno due. La valutazione delle domande presentate dai consiglieri uscenti e la nomina del nuovo procuratore di Roma. Quasi tutti i consiglieri dello scorso Csm hanno fatto domanda per un posto direttivo o semidirettivo. Queste alcune delle domande: Luca Palamara (Unicost) e Antonello Ardituro (Area) per aggiunto a Roma. Piergiorgio Morosini (Md) capo gip a Palermo. Fabio Napoleone (Md) procuratore Brescia. Massimo Forciniti (Unicost) presidente Tribunale Salerno.

La scelta più difficile sarà sul successore di Giuseppe Pignatone (Unicost), dal prossimo mese di maggio in pensione per raggiunti limiti di età. Tredici i nomi, tutti uomini, in lizza. Ma già si prefigura un “derby” fra Unicost e Magistratura indipendente. Le correnti più rappresentate al Csm con cinque consiglieri ciascuna.

Da un lato Giuseppe Creazzo ( Unicost) procuratore di Firenze, dall’altro Francesco Lo Voi (MI) procuratore di Palermo. Outsider un altro esponente di MI, il procuratore generale di Firenze, Marcello Viola. Poche chance gli altri candidati, fra cui spiccano il vicepresidente della Corte penale internazionale, Cuno Tarfusser, e l'attuale capo dipartimento Affari di giustizia, Giuseppe Corasaniti. In corsa anche Michele Prestipino, storico braccio destro del procuratore uscente e responsabile della Dda della Capitale. Sarà lui a ricoprire il ruolo di procuratore facente funzione in attesa della nomina del successore di Pignatone. Verosimilmente prima dell’estate. In ossequio alle indicazioni del Capo dello Stato.