Sarà molto probabilmente Pasquale Grasso, giudice al Tribunale di Genova, il nuovo presidente dell’Associazione nazionale magistrati. Il suo nome circola già da qualche giorno, in attesa della comunicazione ufficiale che avverrà il prossimo sabato durante il Comitato direttivo centrale dell’Anm in programma a Roma.

Esponente di punta delle toghe moderate di Magistratura indipendente, Grasso prenderà il posto del pm romano Francesco Minisci, in ossequio al criterio della rotazione annuale dei vertici dell’Anm, avviata nel 2016 quando fu eletta una Giunta unitaria. Esperienza che durò poco più di un anno: a luglio del 2017 si sfilò infatti Autonomia& Indipendenza, la corrente fondata da Piercamillo Davigo, che era stato presidente per il primo anno. Dopo di lui la presidenza andò ad Eugenio Albamonte di Area.

Grasso resterà in carico un anno, poi nel 2020 magistrati italiani saranno chiamati a votare per rieleggere i loro rappresentanti. Il giudice ligure è noto per essere stato a capo dell’ufficio “sindacale” delle toghe di Mi. Fra i temi affrontati, le condizioni di lavoro dei magistrati, il trattamento pensionistico, quello retributivo, la responsabilità civile. La presidenza ad un magistrato di Mi avviene alla vigilia delle elezioni europee del prossimo 26 maggio. Magistratura indipendente è il gruppo associativo delle toghe che ha sempre evitato in questi anni lo ‘ scontro’ con il potere politico, non entrando in polemica su scelte legislative che non riguardassero direttamente lo status dei magistrati. Questo approccio dovrebbe contribuire a rasserenare il clima fra toghe e politica dopo le accese discussioni dell’ultimo periodo. In particolare fra i gruppi della magistratura progressista ed il ministro dell’Interno Matteo Salvini sui temi dei migranti e della legittima difesa.