La fuga dei magistrati dal Tribunale di Bari conferma ancora una volta lo stretto legame fra carichi di lavoro ed “appetibilità” della sede. Delle 21 domande inizialmente presentate per la copertura di 8 posti di giudice nel Tribunale del capoluogo pugliese, al momento scoperti, ben 20 sono state ritirate.

Bari - fino a qualche anno fa sede ambitissima, dove si arrivava solo con una significativa anzianità di servizio, - è ormai sede “disagiata”, dove chi può scappa e chi deve scegliere si tiene alla larga. Il motivo di questo esodo va ricercato, come detto, nei carichi di lavoro estremamente onerosi ( alcuni ruoli arrivano fino a 3.000 cause all’anno, processi pendenti dalla fine degli anni ’ 90 e rinvii che si spingono fino al 2022).

Non il contesto criminale, dunque, ma il numero di fascicoli che ogni magistrato ha sulla propria scrivania. Le recenti rivisitazioni della geografia giudiziaria, evidentemente, non hanno risolto il problema.

Del “caso Bari” si è anche discusso lo scorso 29 gennaio, durante la visita in Puglia del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, che ha assicurato il proprio impegno per perorare davanti al ministro della Giustizia la causa della rivisitazione delle piante organiche. La fuga delle toghe da Bari, ma anche da altri Tribunali in condizioni analoghe, riporta d‘ attualità una battaglia, quella sui “carichi esigibili”, portata avanti in questi anni dalle toghe moderate di Magistratura indipendente.Quanti fascicoli può trattare un magistrato in un anno? La questione, che potrebbe a prima vista sembrare una semplice rivendicazione di tipo sindacale, riguarda invece il corretto esercizio della giurisdizione. È di tutta evidenza che la “qualità“di una sentenza cambia se il giudice è chiamato a scriverne 100 in un anno invece che, ad esempio, 1000. Tutti i cittadini che si rivolgono ad un Tribunale hanno il diritto ad avere una pronuncia in tempi rapidi, completa, corretta in punto di diritto. C‘ è il rischio in questa situazione che pur di azzerare l’arretrato, ed evitare contestazioni disciplinari, qualche toga si faccia “prendere la mano”. Considerato che le decisioni della magistratura riguardano la vita delle persone, ciò sarebbe gravissimo.