«Il congresso nazionale forense di Catania ha dimostrato che la strada da seguire è quella dell’unità di tutte le componenti dell’avvocatura». Con questo auspicio il primo coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense, Antonio Rosa ha concluso il suo mandato a capo dell’organo di rappresentanza politica dell’avvocatura.

È rimasto soddisfatto di come si è svolto il congresso di Catania?

Moltissimo. Mi sento di dire che si è trattato di un congresso che ha dato risultati molto positivi. Tutte le mozioni che abbiamo elaborato come Ocf, insieme alle associazioni forensi e al Cnf sono state approvate con numeri soddisfacenti, questo era l’obiettivo ed è stato pienamente raggiunto. Inoltre, devo dire che mi è piaciuto moltissimo il clima che si è respirato in sala: molto sereno e disteso, a differenza di ciò che è successo in alcuni congressi passati. È una novità di cui essere contenti e spero che si ripeta anche nel prossimo congresso a Lecce.

Al congresso è intervenuto il ministro Bonafede. Che impressione le ha lasciato?

È presto per tirare qualche somma, posso dire che è positiva l’attenzione che ha dimostrato per le istanze dell’avvocatura. Ricordo che moltissime riforme da noi auspicate sono a costo zero per lo Stato, quindi ritengo che ci sia da ben sperare per il loro buon esito.

Lei ha concluso il suo mandato di coordinatore. Come sono stati questi due anni in Ocf?

Belli per molte cose, meno belli invece a causa di alcuni momenti di tensione all’interno dell’organismo. Credo, comunque, che abbiamo gettato basi solide perchè le tensioni siano da ritenersi superate e perchè Ocf funzioni al meglio. Questo era l’obiettivo che mi ero prefissato e credo di lasciare un Ocf più forte di com’era quando è nato.

Che cosa auspica per il futuro della professione?

L’obiettivo alto è quello di vedere approvata la costituzionalizzazione della professione forense: sembrava un sogno irrealizzabile, ma abbiamo dimostrato che non lo è. Poi la speranza è quella che gli avvocati accrescano le loro competenza, trovando nuovi spazi professionali. Sul fronte legislativo, invece, sarà importante vigilare e intervenire sul tema della riforma della procedura civile e del diritto societario. Per noi come categoria, invece, bisognerà continuare a lavorare sulla questione della monocommittenza, discussa anche a Catania.

Nel suo discorso al Congresso lei ha parlato dell’importanza dell’unità dell’avvocatura.

Guardi, io credo che il congresso di Catania sia stato la dimostrazione che se Cnf, Ocf, ordini circondariali e associazioni forensi si ritrovano su basi comuni, tutti gli avvocati hanno di che guadagnarne e nessuno viene penalizzato. Questa è la traccia che, spero, si continuerà a seguire anche in futuro.