Onorevole Roberto Occhiuto, neoeletto vicepresidente vicario del gruppo di Forza Italia alla Camera, come interpreta l’appello del capo dello Stato che invita a far presto per la formazione di un governo all’altezza delle scadenze internazionali, altrimenti deciderà lui? C’è un governo del presidente alle viste?

Il Presidente Mattarella ha dimostrato saggezza ed equilibrio istituzionale. Ci sono decisioni di politica estera di straordinaria importanza che dovranno essere assunte e l’Italia, invece di essere protagonista come lo fu per esempio in occasione degli storici incontri di Pratica di Mare, rischia di consegnarsi ad un ruolo di irrilevanza. Inoltre, mentre negli altri Paesi d’Europa stanno già lavorando da qualche mese sui temi che riguardano il Bilancio europeo, i fondi strutturali per lo sviluppo e le scelte di politica economica dell’Unione, da noi siamo alle invettive di Di Battista ed ai veti contra personam del M5S. Mi pare che il significato del voto del 4 di Marzo lo abbia capito più il centrodestra che i grillini. Gli italiani qualche settimana fa ci hanno detto che sono stanchi delle beghe politiche personali e che vorrebbero rappresentanti che sappiano mettere al centro della loro attenzione i problemi concreti dei giovani, delle famiglie e delle imprese. Di Maio, invece, mi sembra che faccia lo stesso errore di Renzi, vuol fare per forza il Premier e, senza aver vinto le elezioni, pensa che tutto l’universo politico giri attorno a lui. Stia attento, perché gli italiani si stancano presto di quelli che si comportano così.

Salvini ha affermato che la coalizione o sta tutta insieme in un governo o non ci sta. È andato così definitivamente all’aria qualsiasi tentativo di accordo tra Lega e Cinque Stelle?

I veti nei confronti di Berlusconi sono inaccettabili e li considereremo sempre irricevibili. Senza Berlusconi non ci sarebbe Forza Italia e senza Forza Italia non ci sarebbe il Centrodestra. Inoltre, un governo Lega Cinque Stelle non credo potrebbe durare più di qualche mese, il populismo dei grillini consente loro di guadagnare voti all’opposizione ma li rende strutturalmente incapaci di governare. Non si può governare un Paese guardando continuamente agli algoritmi della rete, governare molte volte significa anche sfidare l’impopolarità e questo coraggio credo che ai grillini manchi ancora.

La Lega ha criticato quella mossa a sorpresa con la quale Berlusconi ha ribadito che i Cinque Stelle «non conoscono l’abc della democrazia». Ma la Lega non ha neppure detto niente a difesa di Berlusconi dopo l’attacco di Di Battista. Ancora i soliti sospetti tra alleati?

Berlusconi ha solo rivolto un invito a moderare i toni per tentare di sbloccare lo stallo nel quale si trova il Paese. Forza Italia non pone alcun veto nei confronti di alcuno, sono altre forze politiche che in questi giorni stanno attaccando il nostro leader e il nostro movimento. Credo che anche la Lega abbia capito che i veti nei confronti di Berlusconi sono strumentali ad indebolire anche Salvini, nella speranza che scelga di ridursi ad essere un socio di minoranza di Di Maio. Per questo anche a Salvini conviene parlare come leader del primo partito di una coalizione che ha avuto il 37% e non come capo della Lega che, da sola, vale la metà dei grillini.

E’ ipotizzabile un governo di minoranza di centrodestra magari con Giancarlo Giorgetti, vicesegretario e capogruppo leghista, premier che raccolga astensioni del Pd e anche dei Cinque Stelle che ci vorranno stare?

Il centrodestra si è presentato con un unico programma, sottoscritto dai tre leader e questo programma ha ricevuto il numero maggiore di consensi. Per questo chiediamo che si parta dalla nostra coalizione per formare il Governo e che sia il Parlamento a verificare se c’è una maggioranza disponibile a sostenere un governo del centrodestra.

Berlusconi in Molise in un bagno di folla sta ribadendo che Di Maio non può dirgli cosa deve fare. La sua discesa per le elezioni regionali è il segno di un rilancio di Forza Italia anche dopo le nomine di quarantenni moderati come lei a numero due della capogruppo Mariastella Gelmini e di Giorgio Mulè a speaker unico dei gruppi?

Berlusconi è l’unico degli attuali leader politici ad avere già un posto nella storia del Paese e noi ne siamo orgogliosi. Nella sua vita ha realizzato cose straordinarie e non si farà certo rottamare da qualche grillino. Ora, però, è anche compito dei parlamentari e dei dirigenti del movimento aiutarlo a rilanciare Forza italia, partendo dai contenuti, dal lavoro parlamentare e sui territori. Dobbiamo essere capaci di dare un’idea di futuro dimostrando di saper interpretare la lezione di Berlusconi. Sono sicuro che Forza Italia giocherà un ruolo importante nei prossimi anni; nella scorsa legislatura, dopo le scissioni di Verdini e di Fitto eravamo rimasti in 49 alla Camera, eravamo quasi spariti persino dalle rassegne stampa, sembrava fossimo condannati all’irrilevanza e, invece, grazie a Berlusconi abbiamo più che raddoppiato i nostri parlamentari, abbiamo la seconda carica dello Stato e una classe dirigente che ha voglia di lavorare per il Paese. Oggi ad alcuni potrebbe sembrare la stagione di altri leader, ma abbiamo visto quanto velocemente si siano consumate le ultime leadership, anche quando sembrava che dovessero durare decenni come quella di Renzi. Le stagioni politiche, di questi tempi, si avvicendano così velocemente e Forza Italia se saprà investire sui contenuti e sulle soluzioni concrete, come Berlusconi ci ha insegnato, avrà un futuro straordinario.