Mosca ha interferito con il referendum costituzionale italiano dell’anno scorso e sta aiutando la Lega e il Movimento 5 Stelle in vista delle prossime elezioni. La bomba, fatta detonare da una fonte accreditata come l’ex vic presidente degli Stati Uniti Joe Biden in un articolo dal titolo «Come resistere al Cremilino» su Foreign Affairs, squassa il tranquillo ponte dell’Immacolata e terremota la politica italiana.

Dopo che la notizia è stata pubblicata da La Stampa, sono arrivate immediatamente le repliche degli interessati chiamati in causa da Biden, a partire dal Movimento 5 Stelle. «L’ex vicepresidente USA non porta nessuna prova a supporto delle sue tesi e questo è singolare, vista l’enormità delle accuse. Questo è inaccettabile e francamente queste insinuazioni hanno stufato», si legge in un post della pagina ufficiale del Movimento 5 Stelle, alla quale fa eco il candidato premier Luigi Di Maio, definendo la notizia una «fake news». «Non possono utilizzare il complottismo sui russi per spiegare perchè hanno perso il referendum. Andate a chiedere ai milioni di italiani che hanno votato No se sono stati pagati dai russi o volevano mandare a casa Renzi», ha commentato con i giornalisti, aggiungendo come «anche in questa campagna elettorale, siccome siamo la prima forza politica del Paese, c’è qualche imbroglio». Anche Alessandro di Battista bolla le parole di Biden come «assurdo complottismo» e sfida i dem americani: «Suggerisco agli ex di Obama di cambiare approccio, perché tra tutte le teorie ' cospirazioniste' per riesumare il vecchio sistema partitico in Italia questa è davvero la più buffa». Eppure - a proposito di complotti - una certa inclinazione del M5S verso il Cremlino è stata più volte documentata con dichiarazioni pubbliche e atti parlamentari dei grillini, pur smussati da Di Maio in un recente tour negli Stati Uniti, in cui aveva rigettato la definizione di un Movimento «isolazionista e filorusso». Il riferimento più spesso letto sul blog di Grillo è quello ad una Nato fonte di destabilizzazione internazione, con Manlio di Stefano ( responsabile esteri del Movimento) che ha chiesto «con una proposta di legge in discussione alla Camera dei Deputati, che la partecipazione italiana all’Alleanza Atlantica sia ridiscussa nei termini e sottoposta al giudizio degli italiani». Infine, ad animare l’immaginazione dei giornali è stata la pubblicazione sul blog nel 2015 di un’intervista al russo Nicolai Lilin dal titolo «Fuori dalla Nato». Anche dalla Lega, altra chiamata in causa da Biden, è arrivata una secca smentita: «Renzi ha perso il referendum e perderà le elezioni, perchè gli italiani hanno buon senso, non perchè lo vuole Putin», ha detto Matteo Salvini, che ha anche sottolineato come «un buon rapporto con la Russia è strategico per l’Italia e per le imprese italiane, le sanzioni contro Mosca sono una follia che toglieremo. Non perchè lo dice Putin, ma perchè è nell’interesse nazionale italiano. E lo faremo non perchè qualcuno ci paga, ma perchè è semplicemente giusto. Il resto è fake news».

A prendere sul serio le accuse dell’ex vice presidente Usa, invece, è il Partito Democratico. Il deputato Michele Anzaldi ha definito «pesantissime e circostanziate» le parole di Biden e chiesto che il ministro degli Esteri, Angelino Alfano convochi «immediatamente gli ambasciatori di Usa e Russia per avere chiarimenti urgenti». Un’urgenza motivata con la credibilità della fonte: «Secondo il numero 2 dell’Amministrazione Obama, delegato dall’allora presidente ad occuparsi dei principali dossier di politica estera, ci sarebbe stato un ruolo attivo di strutture russe per diffondere fake news, con l’obiettivo di destabilizzare il nostro Paese. Un’accusa pesantissima, che conferma i tanti sospetti finora emersi da inchieste giornalistiche». Dello stesso avviso anche i dem Andrea Marucci e Alessia Morani, che definiscono le supposte intromissioni russe «una minaccia concreta e inquietante» e chiedono di «mettere in campo tutte le iniziative necessarie a fare chiarezza e a proteggere l’Italia da prossime, possibili intrusioni» . Il dibattito interno, dunque, si arroviglia: sono fake news le parole di Biden o le fake news sono lo strumento usato dalla Russia prima per influenzare il voto presidenziale negli Stati Uniti e oggi, forse, per destabilizzare l’Italia. Il dibattito è aspro e aperto e minaccia di essere terreno di battaglia per la politica nostrana: quanto peserà sul voto è difficile dirlo, come anche se davvero oscure dita telematiche siano in grado di manipolare gli esiti elettorali.