20 anni di carcere per  Massimo Carminati e 19 anni per Salvatore Buzzi. E' la sentenza di primo grado del processo Mafia Capitale. Dunque, secondo i giudici di Roma, l'organizzazione capitanata da Massimo Carminati e Salvatore Buzzi non è stata una vera associazione mafiosa. La sentenza è stata letta davanti a centinaia di giornalisti e tv provenienti da tutto il mondo. I due principali imputati, Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, hanno ascoltato le parole della presidente Rosanna Ianniello in videoconferenza. In  aula non c'era il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone mentre c'era la sindaca Virginia Raggi. La sentenza è arrivata dopo quasi due anni di dibattimento e 240 udienze. Alla sbarra erano finiti 46 imputati, 19 con l'accusa di 416 bis, vero terreno di battaglia di questo maxiprocesso tenutosi, al ritmo di 4 udienze a settimana, nell'aula bunker di Rebibbia, fatta eccezione per la prima a piazzale Clodio. Un'associazione che, secondo la Procura di Roma, "usando il metodo mafioso", fatto di assoggettamento, intimidazione e omertà, avrebbe messo le mani su gare e appalti della pubblica amministrazione, dai rifiuti ai profughi al verde pubblico, grazie anche ai politici messi a libro paga. Da destra a sinistra nessuno escluso perché, come ha detto Buzzi in collegamento dal carcere di Tolmezzo, "non devi guardare se il gatto è bianco o nero, l'importante è che prenda il topo".