«L'articolo 1 della Costituzione, "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, è il tratto identitario più bello della nostra comunità. Noi siamo questo, è il nostro simbolo, il nostro progetto per l'Italia". Con queste parole Roberto Speranza ha presentato ieri  a Roma "Democratici e Progressisti", il nuovo partito che nasce a sinistra del Pd. «In questi anni abbiamo vissuto una frattura tra il popolo e la sua rappresentanza sul lavoro, la scuola e l'ambient hanno creato una rottura tremenda. Basta - ha continuato Speranza - è il momento di ricucire quella frattura, dando vita a un Movimento largo che vuole connettere e unire anziché dividere». Roberto Speranza insieme a Massimiliano Smeriglio, Enrico Rossi e Arturo Scotto hanno presentato il Manifesto del Movimento Democratici e Progressisti. «Vogliamo costituire un movimento aperto, non un partito, che sia anche la costituente di un rinnovato centrosinistra, perché non rinunciamo al progetto di una grande forza unitaria del centrosinistra e vogliamo essere da stimolo affinché il Partito democratico riprenda questo cammino arrestando la sua deriva neocentrista». Alla convention mancavano solo Pierluigi Bersani e Massimo D'Alema, che avevano altri impegni e hanno voluto dare più spazio alle giovani leve. Un nuovo progetto insieme ai fuoriusciti del Pd e a Giuliano Pisapia con l'obiettivo di costruire un cantiere per la democrazia, una sinistra nuova che rimetta al centro la speranza e che dia una "casa" ai progressisti. A delineare il perimetro entro cui si muoverà il nuovo soggetto di sinistra sono Arturo Scotto e Alfredo D'Attorre che nel corso di una conferenza stampa alla Camera ufficializzano l'addio di 17 parlamentati da Sinistra Italiana. Ed è proprio agli ex compagni di SI che Scotto e D'Attorre si rivolgono per criticare il percorso a cui è giunto il partito. La "mission" con cui era nata Sinistra Italia, a detta dei due deputati, non era quella di "chiudersi" con il rischio di una "deriva antagonista o marginale", ma al contrario "di fronte alle novità", SI doveva fare "un investimento politico". E proprio da uno degli esponenti di Sinistra italiana, Stefano Fassina arriva un messaggio distensivo: «Oggi è una bella giornata per la ricostruzione culturale, politica e di classi dirigenti della sinistra. È un passaggio per il quale siamo stati impegnati sin da quando abbiamo lasciato il Pd un anno e mezzo fa. In bocca al lupo al movimento Democratici e Progressisti. Sinistra Italiana guarda con attenzione e interesse. Avviamo da lunedí sedi strutturate di confronto programmatico a partire dai tre grandi temi indicati da Roberto Speranza: lavoro, scuola, ambiente. Puntiamo a costruire le condizioni per gli stati generali della sinistra da fare prima della pausa estiva».