Con un tratto di penna il presidente Donald Trump compie una rottura simbolica ma anche concreta con le politiche dei diritti del suo predecessore e  cancella i bagni per gli studenti transgender voluti da Barack Obama. La nuova amministrazione ha ritirato le linee guida che invitavano a rispettare l'identità di genere nelle scuole sull'utilizzo dei bagni, indipendentemente dal sesso registrato alla nascita. Contro queste linee guida, che prevedevano il taglio dei fondi federali se non venivano recepite, era stato presentato un maxi ricorso da parte di 13 Stati, con il Texas capofila. "Il presidente ritiene che le norme relative ai bagni per i transgender debbano essere decise a livello statale", ha spiegato la Casa Bianca annunciando la misura e indicando come il ritiro di queste linee guida non lascia gli studenti "sprovvisti di tutele rispetto a discriminazione, bullismo o molestie". La decisione "di ridare potere agli Stati, presa congiuntamente dai dipartimenti dell'Educazione e della Giustizia, spiana la strada ad un processo aperto ed inclusivo a livello locale - dice la Casa Bianca - con l'input di genitori, studenti, insegnanti e amministratori". E se le associazioni per i diritti Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender) annunciano battaglia, la Corte Suprema è chiamata ad esprimersi su un caso correlato: un 17enne transgender residente in Virginia, Gavin Grimm, che ha sfidato il consiglio scolastico reclamando di poter usare il bagno corrispondente alla sua indentità di genere. Lo scorso aprile, un tribunale federale gli aveva dato ragione. L'udienza è fissata per prossimo 28 marzo ma con il ritiro delle linee guida, i giudici della Corte Suprema potrebbero decidere di rinviare il caso ad un regolare tribunale.