Altissima tensione a Roma alla protesta dei tassisti, inferociti dal rinvio delle sanzioni nei confronti dei noleggiatori privati In piazza anche gli ambulanti contro la direttiva Bolkestein. Davanti alla sede del Pd e in via del Corso, davanti a Montecitorio, si sono registrati scontri e cariche. La polizia ha sgomberato i manifestanti che dopo le manganellate degli agenti hanno lanciato uova, bottiglie e risposto brandendo le aste delle bandiere. Almeno un manifestante è rimasto ferito durante i tafferugli e le cariche di alleggerimento. Ferito con una manganellata alla testa anche un passante, soccorso nell'immediato da giornalisti e fotografi e poi portato via da un'ambulanza. Da fischietti e trombette si è arrivati presto alle bombe carta, alle minacce e ai saluti romani (tantissimi ieri in piazza): i manifestanti ne hanno fatte esplodere in successione due davanti alla Camera. Lo scoppiodella seconda è stato molto forte e ha anche sollevato una colonna di fumo molto denso. Presidi a Porta Pia a pochi metri dalla sede del ministero dei Trasporti dove è avvenuto l'incontro tra i rappresentanti dei tassisti e il ministro Graziano Delrio, un centinaio di loro ha bloccato le strade limitrofe. Numerosi i cori contro il governo e contro la riforma. A monitorare la situazione le forze dell'ordine in tenuta anti sommossa. In mattinata il ministro, in una nota, ha avvertito: "Si lavora insieme se non ci sono violenza e minacce".
Nei pressi della sede del Pd, in via di Sant'Andrea delle Fratte, c'è stato anche un secondo intervento delle forze dell’ordine, "intervenute per spostare un gruppo di manifestanti che avevano attuato un nuovo blocco con lancio di oggetti", sottolinea la Questura di Roma. Poi la manifestazione è terminata: ambulanti e tassisti si dirigono verso via del Corso per raggiungere gli altri dimostranti davanti a Montecitorio. Secondo un rappresentante dei manifestanti, una delegazione sarà ricevuta dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.
Intanto la Questura ha fatto sapere che la polizia ha "dovuto reagire ad un attacco premeditato da parte di un gruppo di facinorosi che, tra i manifestanti, hanno effettuato un lancio di oggetti. Il tentativo è stato respinto da un calibrato intervento dei reparti impiegati". Anche via del Corso è bloccata, da Piazza Venezia a Largo Chigi. I tassisti, pronti a dare battaglia se dall'incontro con il governo non uscirà una fumata bianca, sono arrivati da tutta Italia: tra bus turistici fermi e stranieri increduli, la rivolta dei taxi sta paralizzando quasi tutto il centro della città. Cori e slogan contro l'esecutivo reo di non aver fatto nulla "contro i colossi come Uber". Nel mezzo di Largo Chigi, invaso da fischietti e cartelli, esplosi anche petardi.
 
 Proprio come sette giorni fa, quando il decreto era in aula a Senato, commercianti, tassisti e balneari si fanno sentire con trombe, fischietti e slogan. Tra le più bersagliate dalle invettive della piazza, la senatrice Linda Lanzillotta, autrice dell'emendamento che, secondo i tassisti, avvantaggia il noleggio con conducente e i servizi di mobilità basati su piattaforme online come Uber. 'Chi non salta Lanzillotta è' e 'Uber Uber vaffa...' gli slogan ritmati dalla piazza, insieme a 'il mercato non si tocca, il lavoro non si tocca'.
A fine giornata le forze dell'ordine hanno fermato quattro persone, due di esse sono militanti del gruppo di estrema destra Forza Nuova che si sono uniti alle contestazioni. I tassisti hanno ricevuto la solidarietà della sindaca di Roma Virginia Raggi, scesa anche lei in piazza, e dell'ex sindaco Gianni Alemanno.