Dalla gogna di Londra alla resurrezione di Roma. Alex Schwazer si è rimesso in gioco, si è affidato a Sandro Donati - icona antidoping - e ha lavorato duro con un obiettivo chiaro: tornare ai livelli di un tempo e volare a Rio, nonostante più di qualche collega ("Vergogna d'Italia, squalificatelo a vita, la nostra forza e' essere puliti, noi non lo vogliamo in nazionale", l'accusa di Tamberi) non volesse concedergli una seconda chance. "A parole ho già chiesto scusa tante volte, forse anche troppe, adesso contano solo i fatti", era stata la replica di Schwazer. E coi fatti si è conquistato un posto nella prossima Olimpiade. I Mondiali di marcia a squadre, con la magia di Roma a fare da sfondo, sono il palcoscenico della seconda vita del marciatore altoatesino. Schwazer - al rientro alle gare dopo la squalifica di 3 anni e 9 mesi - prende il comando della gara al 15esimo chilometro e da lì inizia un monologo di resistenza ed efficacia che lo vede via via incrementare il vantaggio sugli inseguitori, senza mai subirne il ritorno. L'oro è suo in 3h39'00", davanti all'australiano Jared Tallent (3h42'36) e all'ucraino Igon Glavan (3h44'02"). E col titolo iridato intasca anche il biglietto per il Brasile. Ma a Rio non sarà solo. Perché la 50 km di marcia è un tripudio azzurro: quarto Marco De Luca, quinto Teodorico Caporaso, ottavo Matteo Giupponi e 13esimo Federico Tontodonati: un risultato che vale anche l'oro a squadre, davanti all'Ucraina e alla Spagna. Oltre a Schwazer, anche Caporaso conquista il pass per Rio 2016, definendo la composizione della squadra azzurra nell'evento olimpico: con loro ci sarà anche il già qualificato De Luca. I criteri di qualificazioni della Fidal, infatti, regalavano il biglietto per Rio a chi si fosse classificato nei primi 8, per un massimo di 3 atleti. Nel complesso gli azzurri certi della partecipazione a Rio2016 sono 204 (113 uomini, 91 donne) in 24 discipline differenti, con 73 pass individuali.