«La riforma della giustizia è una battaglia giusta e di libertà, vogliamo che il giudice che giudica sia libero». Dal palco di Atreju, il vice premier e ministro degli Esteri forzista Antonio Tajani parla di uno dei temi più sentiti dal suo partito e dal suo elettorato. E sulla riforma della giustizia, Tajani non ha dubbi:  «Dobbiamo dare una risposta ai cittadini. Separiamo le carriere perché il giudice non deve essere condizionato dal suo collega di lavoro. L'accusa deve essere sullo stesso piano della difesa, il giudice terzo che tiene in mano la bilancia della giustizia e capisce se pende da una parte o dall'altra», dice il leader forzista, consapevole della corsa a ostacoli da intraprendere anche per superare le resistenze dei suoi alleati.

Tajan però non demorde e insiste: bisogna procedere anche sulla «riforma della giustizia civile: ci sono 3 milioni di cause ferme, che impediscono al paese di crescere: sono 3 puti di Pil, così si blocca l'economia».