Un manifesto, e un appuntamento a Madrid venerdì 22 aprile. Podemos mobilita gli "eco-socialisti" e gli intellettuali propugnatori della democrazia diretta sulla questione ucraina, organizzando una conferenza internazionale nella capitale spagnola e promuovendo una carta in tre punti intitolata Ucraina: Pace ora!. Tra i primi firmatari lex sindaco arancione di Napoli, Luigi de Magistris, che a Madrid sarà relatore italiano alla conferenza internazionale. «Gli effetti dellinvasione russa dellUcraina sono stati devastanti - si legge nella premessa del manifesto - morte, distruzione e milioni di persone costrette a fuggire dalle proprie case. Con lintensificarsi della guerra, cresce il rischio di annientamento nucleare. Le conseguenze sociali ed economiche di questa guerra si fanno già sentire in Ucraina, Russia e nel mondo intero. Per tutti questi motivi, i sottoscritti, gli enti e i privati esigono: La pace». «Chiediamo un cessate il fuoco immediato e sosteniamo i negoziati per una pace piena e duratura - continua il documento - le Nazioni Unite e gli altri organismi internazionali competenti devono essere pronti a garantire qualsiasi accordo. Il presidente Zelensky ha delineato le due condizioni più essenziali per la pace: le truppe russe invasori devono ritirarsi dallUcraina e lUcraina diventa un paese neutrale. Esortiamo i governi e i media a mettere da parte ogni linguaggio bellicoso ea promuovere e rafforzare il dialogo su questa base. Lescalation porterà solo a ulteriori spargimenti di sangue, sfollamenti e danni economici inflitti a persone innocenti». A firmarlo, tra gli altri, oltre de Magistris, Ione Belarra, segretario generale di Podemos; Jeremy Corbyn, leader politico del Regno Unito; Noam Chomsky, linguista, filosofo, politologo e attivista statunitense; Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana; Luis Fazenda, Segretario Internazionale del Bloco de Esquerda; Declan Kearney, segretario generale dello Sinn Fein; Federico Mayor Saragozza, presidente della Fondazione Cultura della Pace ed ex Direttore Generale dellUnesco; Rafael Correa, ex presidente dellEcuador; John McDonnell, deputato laburista del Regno Unito; e Zarah Sultana, parlamentare laburista del Regno Unito. Nel manifesto, inoltre si sollecita «la protezione di tutti i civili che fuggono o rimangono nelle loro case, levacuazione attraverso i corridoi umanitari e la garanzia di cibo e cure mediche», nonché «sostegno per la ricostruzione» allUcraina, eliminando il suo debito.