“Il senso di questa visita è chiaramente portare la solidarietà alla comunità ebraica romana e italiana perché nelle scene terribili che arrivano da Israele c'è qualcosa di più di quello che si vede in un normale ma già tragico scenario di guerra”. Così il premier Giorgia Meloni lasciando la sinagoga di Roma, dove si è recata per una visita di solidarietà alla comunità ebraica. L'incontro con il Rabbino capo Sandro Di Segni si è protratto per circa un'ora.

“Nella caccia casa per casa ai civili, nel rastrellamento di bambini, giovani, c'è l'odio verso l'intero popolo”, sottolinea. “Qualcosa di più per la lotta contro lo stato di Israele e quindi io penso che difendere il diritto all'esistenza e alla difesa di Israele significa difendere questi giovani, questi bambini, queste donne e credo che chiaramente bisogna intensificare la protezione dei cittadini di religione ebraica, anche sul nostro territorio perché il rischio di emulazione degli atti criminali da parte di Hamas potrebbe arrivare anche da noi. Quindi sono qui a dire che difenderemo questi cittadini, da ogni forma di antisemitismo”. 

Con riferimento ai due cittadini italiani di cui non si hanno più notizie in Israele, non ci sono ancora novità, ha fatto sapere Meloni. “Stiamo seguendo da vicino insieme al nostro ministero degli Esteri, i nostri diplomatici, la nostra intelligence. Sono tutti allertati per loro e per i diversi nostri cittadini che attualmente si trovano in Israele”.