Il centrodestra va dritto alla meta. Sulla Manovra ha sì concesso uno slittamento di qualche ora per un supplemento di dibattito, dopo le accese proteste della minoranza che aveva occupato la commissione Bilancio del Senato. Dopodiché, è stata posta la questione di fiducia.

A chiederla, sull’articolo uno della legge di Bilancio, al termine della discussione generale, è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Obiettivo: rendere possibile la definitiva approvazione nella mattinata di domani, quando, alle ore 9, riprenderanno i lavori a palazzo Madama con le dichiarazioni di voto. «In commissione erano stati proposti 808 emendamenti e oltre 100 ordini del giorno: si è cercato di assicurare comunque un dibattito ampio in un quadro in cui è prioritaria l’approvazione, in modo da evitare l’esercizio provvisorio. C’è l’impegno, a partire dai prossimi provvedimenti, di superare questa prassi e rendere possibile ad entrambi i rami del Parlamento l’esame effettivo».

A dirlo è stato il relatore della Manovra, Nicola Calandrini (FdI), in Aula al Senato. Naturalmente, dopo che la maggioranza ha posto la questione di fiducia sulla legge, tutti gli emendamenti sono considerati decaduti e non saranno discussi. Eventuali modifiche al testo avrebbero reso necessario un nuovo passaggio a Montecitorio rendendo impossibile l’approvazione nei tempi necessari.

Le opposizioni che anche anche oggi hanno sottolineato lo strozzamento del dibattito, hanno ribadito voto contrario al testo. «È una Manovra che rimarrà impressa per due scelte sbagliate ma collegate: la cancellazione della 18app, uno strumento universale che permetteva di approfondire la capacità di critica e di crescita, e l’emendamento in favore delle squadre di calcio di serie A. Siete dei Robin Hood al contrario» ha detto la capogruppo del Terzo Polo Raffaella Paita. Ha annunciato il suo voto di astensione, invece, l’ex premier Mario Monti, parlando di una Manovra in chiaroscuro.

«Molto chiaro e nitido è l’intendimento, sorprendente fino a un paio di mesi fa a chi cercasse di prevedere l’atteggiamento di questo governo, verso la prudenza finanziaria, e molto scuro è un altro aspetto, quello che attiene all'aspetto di distribuzione, fiscalità e futuro dell'economia».

Soddisfatti, invece, gli esponenti della maggioranza di centrodestra che, approvando il bilancio entro il 29 dicembre, anticipano la data rispetto agli ultimi tre anni, nonostante l’insediamento avvenuto soltanto nel mese di ottobre. E se per l’azzurra Licia Ronzulli «la Manovra dà un indirizzo chiaro e un futuro al Paese», il presidente della commissione Finanze Massimo Garavaglia, della Lega si è spinto ancora oltre parlando di vero e proprio miracolo: «Per legge è previsto che la Manovra sia presentata alle Camere il 20 settembre. Abbiamo votato per le elezioni il 25: va da sé che abbiamo fatto un miracolo. Ringrazio il governo, gli uffici della Ragioneria e del Mef per l’ottimo lavoro e per il miracolo fatto. Come mai Pd e M5s quando erano al governo non hanno rispettato il termine e hanno fatto un solo passaggio?». Domani la definitiva approvazione da parte del Senato quasi in concomitanza con la conferenza stampa convocata da Giorgia Meloni.

Ong, ecco la stretta. Il Consiglio dei ministri ha varato anche l’annunciato decreto Flussi con la stretta sulle Ong. Si garantisce «transito e sosta nel territorio nazionale» per i soccorsi in mare, che però «devono essere immediatamente comunicati», con possibili sanzioni per il comandante e l’armatore.

Nei casi di violazione delle condizioni previste dal provvedimento “si applica al comandante della nave la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 50.000” e la "responsabilità" si estende in solido “all'armatore e al proprietario della nave”. “Alla contestazione della violazione - si legge nella bozza del provvedimento - consegue l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria del fermo amministrativo per due mesi della nave utilizzata per commettere la violazione”. Inoltre, si sottolinea nella bozza, nel caso di “reiterazione della violazione commessa con l'utilizzo della stessa nave, si applica la sanzione amministrativa accessoria della confisca della nave e l'organo accertatore procede immediatamente a sequestro cautelare”. “Fuori dei casi in cui è stato adottato il provvedimento di divieto”, precisa il provvedimento, “quando il comandante della nave o l'armatore non fornisce le informazioni richieste dalla competente autorità nazionale per la ricerca e il soccorso in mare o non si uniforma alle indicazioni della medesima autorità, si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 2.000 a euro 10.000”.