CINGOLANI: «15 PAESI A FAVORE»

È urgentissimo procedere superando le ultime resistenze che ci sono nell'Unione, perché questo significa mettere le famiglie e le imprese al riparo dalle speculazioni politiche e finanziarie. Il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato forte e chiaro ieri durante il Consiglio dei ministri all’Energia dell’Ue a Bruxelles. D’altronde il Quirinale sostiene da mesi la volontà del governo di trovare accordo europeo per la limitazione del prezzo del gas. «L’Italia - ha detto il capo dello Stato - ha già proposto da quattro mesi all’Ue il tetto al prezzo del gas, che adesso alcuni altri Paesi cominciano a comprendere necessario: se fosse stato adottato quando l'Italia l'ha proposto quattro mesi fa avremmo evitato alcune delle conseguenze di rincaro dell’energia». Una presa di posizione netta, anche se le reticenze tra alcuni paesi dell’Ue restano tali. Lo ha ricordato anche il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, subito dopo la riunione con suoi omonimi europei. Cingolani ha sottolineato che «15 paesi vogliono il price cap sul gas» importato in Europa, mentre sette sono a favore di un tetto per il solo gas russo, e altri cinque non vogliono alcun tetto. Tra questi, l’Ungheria di Viktor Orban, ma tra i paesi scettici c’è anche la Germania, secondo la quale, per bocca del ministro dell’Economia, Robert Habeck, non è ancora il tempo di un price cap generalizzato. Ma Cingolani si è detto anche fiducioso su alcuni provvedimenti che verranno presi nel Consiglio europeo straordinario incentrato sull’energia in programma a Praga a ottobre. Già martedì la Commissione europea presenterà formalmente le proposte per il nuovo “pacchetto” di aiuti per fronteggiare l'aumento dei prezzi, ha anticipato Paolo Gentiloni, commissario europeo agli Affari economici. Allo studio misure per far pagare le aziende che hanno tratto maggior profitto dall’aumento del prezzo del gas e aiuti per famiglie e imprese che più ne hanno risentito.

Sul fronte interno, secondo la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, il tetto al prezzo del gas «è la soluzione migliore», mentre per il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, chi blocca il tetto «è amico di Putin». E mentre il Pd accusa «gli amici di Meloni in Europa», cioè Orban, è ancora polemica sull’ostruzionismo del M5S sulla conversione decreto aiuti bis. «Sono degli irresponsabili che non devono andare mai più al governo del paese», tuona il leader di Azione, Carlo Calenda. «Solo fango», risponde il presidente grillino.