LA MATRICE SAREBBE ANARCHICA

Secondo il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, Susanna Schlein «è salva per miracolo». Nella notte tra l’ 1 e il 2 dicembre, infatti, l’auto del primo consigliere dell’ambasciata italiana in Grecia, sorelladella candidata alla segreteria del Pd Elly Schlein, è stata incendiata. E secondo quanto riferisce Tajani, la diplomatica è rimasta illesa perché non è esplosa una seconda molotovo, piazzata sotto una seconda auto «vicina all’impianto del gas che è sotto la camera da letto della sua famiglia».

Secondo le prime ricostruzioni, diffuse anche dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha immediatamente manifestato la propria solidarietà a Schlein, la matrice dell’attentato sarebbe anarchica. Nelle scorse settimane scritte firmate da anarchici erano comparse sulle mura dell’ambasciata d’Italia ad Atene e poco distante, su quelle della Banca di Grecia, in sostegno allo sciopero della fame dell’anarchico italiano Alfredo Cospito, contro la sua detenzione in regime di 41bis. Il ministro greco per la Sicurezza dei cittadini, Panagiotis Theodorikakos, in stretto contatto col ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha assicurato il forte impegno delle autorità greche per assicurare al più presto alla giustizia gli autori dell’attentato incendiario, riferendo che è stata subito disposta una vigilanza rafforzata presso le sedi delle autorità diplomatiche italiane.

E mentre le autorità elleniche indagano sull’accaduto, anche i pm di Roma hanno aperto un’inchiesta in relazione all’attentato. Il procedimento è coordinato dal procuratore Francesco Lo Voi. I magistrati attendono le prime informative per qualificare l’ipotesi di reato ma non è escluso che si procederà per attentato con finalità di terrorismo.

«Esprimo la vicinanza mia personale e del governo italiano al primo consigliere dell’ambasciata d’Italia ad Atene, Susanna Schlein e la profonda preoccupazione per l’attentato che l’ha colpita, di probabile matrice anarchica.

Seguo la vicenda con la massima attenzione», ha detto immediatamente la presidente del consiglio, seguita a ruota da tutte le forze politiche del Parlamento.