Da giudice star a giudice sospesa dalla magistratura. È stata questa la sorte alla quale è andata incontro Julieta Makintach, magistrata del tribunale di San Isidro, a Buenos Aires, componente del collegio davanti al quale fino a pochi giorni fa si celebrava il processo sulla morte di Diego Armando Maradona. Makintach non potrà esercitare le proprie funzioni per tre mesi con una conseguenza diretta su quello che in Argentina è stato definito il “processo del secolo”, ora annullato. Tutto, dunque, da rifare, dopo numerose udienze in cui si sono alternati consulenti delle parti e oltre cento testimoni. Il processo vede coinvolti sette sanitari, tra medici e infermieri, accusati a vario titolo di negligenza: non si sarebbero presi adeguatamente cura del “dio del calcio” nei suoi ultimi giorni di vita. Gli imputati rischiano pene che vanno dagli 8 ai 25 anni di carcere. Diego morì il 25 novembre 2020 all'età di 60 anni. Il motivo dell'annullamento del processo non risiede in cavilli giudiziari, ma nella smania di protagonismo di Julieta Makintach al centro di un documentario – non autorizzato – su quanto stava accadendo nel tribunale di San Isidro per far luce sulla scomparsa prematura del Pibe de oro. Troppo intenta a sottolineare il proprio impegno in nome della giustizia Julieta, a comparire come infallibile donna di diritto con un quadro già chiaro sulle responsabilità ben prima che venissero accertate. E, soprattutto, con buona pace per la sobrietà, la moderazione e l'imparzialità.

L'uscita di scena di Makintach è una vittoria dell'avvocato Gastón Marano, uno dei più stimati professionisti argentini con una predilezione anche per i diritti umani. Marano difende Julio Coria, ex guarda del corpo di Diego, ucciso per falsa testimonianza con l'assenso di Makintach. Coria è stato in carcere per una settimana e il suo difensore ha contestato la decisione dei giudici di Buenos Aires, sostenendo che l'arresto è stato firmato da Julieta Makintach «non per motivi giuridicamente fondati, ma per dare supporto emotivo al documentario che stava girando». In questa intervista esclusiva, Gastón Marano sottolinea quanto sia pericoloso spettacolarizzare la giustizia, perseguendo scopi personali e di opportunità.

Avvocato Marano, aveva immaginato questo esito del processo sulla morte di Maradona?

Non credo che nessuno si sarebbe aspettato un esito del genere. Gli annullamenti dei processi sono una rarità, non comuni per nessuno. In una partita giudiziaria come questa, mi consento di utilizzare questa espressione, mai così appropriata, con i riflettori di tutto il mondo puntati, è davvero sorprendente che sia finita in questo modo. Ed è una vergogna per la società argentina e per il mondo intero.

La ricusazione del giudice Makintach è un suo successo professionale e dona un po' di tranquillità al suo assistito?

Sono l'avvocato difensore di Julio César Coria, che fu la guardia del corpo di Maradona negli ultimi mesi di vita di Diego. Il suo compito era impedire ai tifosi di Maradona di molestarlo ed evitare ingressi non autorizzati nella sua abitazione. Coria venne convocato come testimone davanti ai giudici e finì in carcere con il parere favorevole della dottoressa Makintach, la quale affermò che il mio assistito mentì su alcune circostanze sulle quali venne interrogato. Con questa motivazione, Coria è stato dietro le sbarra per sette giorni. Adesso, con l'annullamento del processo anche il procedimento contro il mio cliente verrà annullato. Potrà tornare alla sua vita e riappropriarsi di un po' di serenità.

La notizia dell'annullamento del processo dimostra che bisogna avere sempre fiducia nella giustizia?

La cosa triste è che abbiamo scoperto che la dottoressa Makintach non ha mandato in prigione Coria per motivi giuridicamente validi, ma solo per rendere più interessante il documentario che stava girando. Una situazione interessante per una produzione cinematografica, ma non per la giustizia. Io proseguirò il mio lavoro. Presenterò una denuncia contro il giudice per privazione illegittima della libertà e chiederò il suo allontanamento dalla magistratura.

Vi siete trovati di fronte ad un magistrato che si atteggiava a star della televisione?

Difficile sapere se le scelte del giudice siano state motivate da vanità o da questioni economiche. Non mi meraviglierei se un documentario come quello che è stato girato, con scena all'interno di un'aula di tribunale, potrebbe generare incassi importanti.

Dopo l'annullamento del processo, cosa succederà? Sarà tutto completamente da rifare con inevitabili ritardi per arrivare alla verità sulla morte di Diego Maradona?

Gli altri due giudici del collegio hanno deciso di ritirarsi dal processo. Sicuramente tutto dovrà ripartire. Al di là dell'insopportabile situazione venutasi a creare per chiunque ami lo Stato di diritto, vale la pena notare che gli altri magistrati si sono dimostrati all'altezza della situazione. Non hanno mostrato alcun corporativismo nei confronti di Makintach e hanno fornito le prove necessarie per fare in modo che la loro collega non si occupasse più del processo.