La Corte internazionale di giustizia (Icj) dell’Aia ha annunciato che emetterà domani alle 15 ora italiana la sua decisione sull’ultima richiesta urgente del Sudafrica di ordinare un cessate il fuoco a Gaza. L’ambasciatore del Sudafrica in Olanda, Vusimuzi Madonsela, aveva sollecitato la giuria di 15 giudici internazionali a ordinare a Israele di «ritirarsi totalmente e incondizionatamente» dalla Striscia di Gaza, e in particolare nella città meridionale di Rafah, dove si erano rifugiati più di un milione di palestinesi. 

A gennaio scorso, la Corte si era espressa su un’altra causa intentata da Pretoria contro Tel Aviv e aveva ordinato a Israele di attuare misure immediate per impedire atti genocidari e aumentare l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia. Israele nega fermamente le accuse di genocidio e ha detto alla Corte internazionale di giustizia che sta facendo tutto il possibile per proteggere la popolazione civile durante la sua operazione militare a Gaza. È la terza volta che la Corte internazionale di giustizia tiene udienze sulla guerra a Gaza da quando, a dicembre, il Sudafrica ha presentato un procedimento all’Aia accusando Israele di genocidio.

Le sentenze sono vincolanti, ma la Corte non ha il potere di applicarle. Tuttavia una sentenza contro Israele aumenterebbe la pressione legale internazionale dopo che il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi), sempre con sede all’Aia, ha richiesto di emettere mandati d’arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, per il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e per 3 leader di Hamas per accuse legate alla guerra a Gaza.

“Nessun potere sulla Terra impedirà a Israele di proteggere i suoi cittadini e di attaccare Hamas a Gaza”, ha ribadito il portavoce del governo israeliano, Avi Hyman, rispondendo a una domanda dei giornalisti se Israele rispetterà una possibile sentenza della Corte internazionale di giustizia favorevole a una tregua a Gaza. La Corte internazionale di giustizia non va confusa con la Corte penale internazionale, istituita nel 2002 (non legata all'ONU ed anch'essa con sede all'Aia, Paesi Bassi), il cui compito è invece quello di giudicare individui ritenuti colpevoli di crimini internazionali.