Approvata del plenum del Consiglio superiore della magistratura, a maggioranza con un solo voto contrario, la delibera della Quarta Commissione che determina gli standard di rendimento dei magistrati su base nazionale. La definizione consentirà al singolo magistrato di conoscere preventivamente lo standard di rendimento quale parametro di verifica della propria laboriosità, ai fini della valutazione di professionalità.

Con la delibera il Csm, nel dare attuazione a una norma primaria risalente al 2006, non solo individua uno standard minimo di rendimento tendenzialmente omogeneo a livello nazionale, ma tende anche a garantire risultati adeguati in termini non solo quantitativi ma anche qualitativi, rispetto alla crescente domanda di giustizia. «Non si tratta di un limite precostituito né sarà mai un disincentivo per i magistrati a fare di più», ha spiegato in plenum uno dei relatori della pratica, la consigliera di Mi Bernadette Nicotra, presidente della quarta commissione.