«Affinità elettiva». Ha usato queste parole Francesca Scopelliti, compagna di Enzo Tortora, per descrivere il sodalizio intellettuale tra il conduttore e Leonardo Sciascia, sodalizio che ha dato il nome alla proposta di legge presentata ieri alla Camera con il sottotitolo “per una giustizia giusta”.

Il testo, fatto proprio politicamente da Più Europa, prevede, dopo aver vinto il concorso, l’obbligo formativo per i futuri magistrati di passare 15 giorni tra i detenuti comuni, oltre allo studio della letteratura dedicata al ruolo della giustizia e del diritto penitenziario.

La proposta arriva da un’idea della stessa Scopelliti di comune accordo con Simona Viola, presidente dell’associazione Amici di Sciascia, che qualche mese fa si sono ritrovate per le celebrazioni del centenario dalla nascita e del trentennale dalla morte del grande scrittore.

«In Francia è una disciplina in vigore da decine di anni e non c’è stato bisogno di una legge, visto che è stato deciso dalla Scuola superiore della magistratura», ha spiegato l’avvocata Viola. Copromossa da Italiastatodidiritto, è stato lo stesso presidente dell’associazione, Guido Camera, a spiegare i termini tecnici del testo. «Siamo i primi a essere consapevoli della difficoltà di permanenza dei magistrati nelle carceri - ha sottolineato Camera - ma occorre restituire prestigio alla garanzia dei diritti nell’ordinamento».

L’idea, in realtà, Un’idea, in realtà, era già stata anticipata dallo stesso Sciascia, che sul «Corriere della Sera» del 7 agosto 1983 lanciò la proposta che i magistrati trascorressero almeno tre giorni con i detenuti. A proposito delle carenze e delle disfunzioni della giustizia, osservò che «un rimedio paradossale quanto si vuole, sarebbe quello di far fare a ogni magistrato una volta vinto il concorso almeno tre giorni di carcere fra i comuni detenuti. Sarebbe indelebile esperienza, da suscitare acuta riflessione e doloroso rovello ogni volta che si sta per firmare un mandato di cattura o per stilare una sentenza».

Nemmeno due mesi prima era stato arrestato Enzo Tortora, inizio di un doloroso percorso fino alla piena assoluzione del 15 settembre 1986 in Corte d’Appello, poi confermata nel 1987 in Cassazione.

«Sciascia e Tortora avevano tante cose in comune: parlavano a bassa voce, non rinunciavano mai a dire quello che pensavano e avevano una visione della giustizia comune nonostante provenissero da due orientamenti politici differenti - ha detto Scopelliti - Il primo era uno scrittore fine e accorto, il secondo era un lettore fine e accorto». E non è mancato un attacco ai magistrati, visto che, ha ricordato Scopelliti, «abbiamo mille errori giudiziari all’anno ma oltre il 98% di giudizi eccellenti sui magistrati» e per questo «uno dei due dati è fallace e noi sappiamo qual è».

A presentare la proposta anche Franco Corleone, ex parlamentare e guida della Società della ragione, che ha invitato tutti i magistrati a leggere le fondamenta del nostro stato di diritto, da Osservazioni sulla tortura di Pietro Verri a Storia della colonna infame di Alessandro Manzoni.

I deputati di + Europa Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova, presenti all’incontro, si sono impegnati a presentare il progetto alla Camera e a promuovere un intergruppo parlamentare per raccogliere intorno alla proposta di legge «il più ampio e trasversale consenso» che induca i Presidenti dei due rami del Parlamento a calendarizzarne al più presto la discussione. «La distanza tra la realtà penitenziaria del nostro Paese e la Costituzione appare incolmabile», ha ricordato Magi, «per questo da noi sono arrivate tre proposte sul carcere, a cui si aggiunge il nostro convinto sostegno a questa proposta di legge».

Tra le battaglie di Più Europa quella sull’introduzione delle case di reintroduzione sociale per i detenuti con meno di un anno di reclusione e quella sull’affettività in carcere, fino a quella per la riforma dell’articolo 79 della Costituzione su amnistia e indulto. «Ci daremo immediatamente da fare per convincere più colleghi possibili sulla bontà della proposta di legge Sciascia- Tortora - ha concluso il segretario di Più Europa - e magari tra qualche mese ci ritroveremo qui con notizie positive».