«Non ho la data certa per dire quanto la riforma della giustizia sarà portata in Cdm, dico nei prossimi giorni e in quell'occasione porteremo una vera rivoluzione, la separazione delle carriere e la ricomposizione del Csm». Tira dritto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sulla riforma allo studio del governo: «L'obiezione che continuano a fare è che la separazione delle carriere porterà il pubblico ministro sotto la tutela o gli ordini del potere esecutivo ma figurarsi se proprio io che ho scelto di fare il magistrato per essere libero, che ho esercitato per 40 anni la funzione di pm, voglio che il pubblico ministero finisca a fare l'impiegato di alto rango».

Principio non negoziabile

«La separazione delle carriere non è un prodromo al fatto che il pm finisca sotto la tutela del potere esecutivo, è esattamente il contrario - prosegue - e questo lo dimostra il fatto che in tutti i paesi dove vige il codice di procedura penale accusatorio, quello che abbiamo noi, le carriere sono separate. Io sono fermissimamente convinto che il pubblico ministero debba sempre e comunque, per me questo è un principio non negoziabile, essere libero, autonomo e indipendente ma va anche detto che oggi il pm ha un tale potere sulla polizia giudiziaria per cui una forma di responsabilità andrà trovata in una riforma del codice di procedura penale ma non è che debba essere trovata andrà trovata alle dipendenze o sotto la tutela del potere esecutivo, andrà trovata in altri modi che posso essere risolti sempre nell'ambito dell'autonomia della magistratura».

Bloccare il sistema delle correnti

«Lo stesso vale per il Csm - ha detto ancora il ministro - per il quale l'idea che abbiamo noi e' che ci sia sempre una maggioranza di magistrati all'interno, possibilmente con il sorteggio che non è fatto tra persone che passano per la strada ma nell'ambito di magistrati che abbiano almeno 15 o 20 anni di esperienza e quindi che siano stati valutati almeno 3 o 4 volte. Il sorteggio - ha spiegato - perché nel sistema attuale il csm viene eletto dagli stessi magistrati attraverso il sistema delle correnti che stanno al Csm come i partiti stanno al Parlamento, cioè vengono eletti quelli che appartengono a queste correnti».

Sorteggio per il Csm

«Il sistema del sorteggio è l'unico modo per dare alla magistratura l'indipendenza e l'autonomia alla quale io credo fermamente. Il sorteggio - ha concluso - non è poi la bestemmia che sembra perché la Corte d'assise che è il massimo organo giurisdizionale è composta per la maggioranza da giudici popolari sorteggiati e neppure tra magistrati e i giudici popolari hanno lo stesso diritto di voto e lo stesso peso del presidente e del giudice a latere. Il tribunale dei ministri è sorteggiato, quindi non c'è alcun reato di lesa maestà e nessun vulnus all'indipendenza della magistratura».