Spesso, i Tribunali amministrativi regionali vengono considerati preziosi alleati di alcuni genitori che considerano i propri figli meritevoli di riconoscimenti non ottenuti a scuola. La promozione agli anni successivi conseguita in virtù dell’intervento dei giudici è, dunque, considerata “cosa buona”- anzi, meritata – e “giusta”. A Trento si è verificato un caso che va nella direzione opposta rispetto alla tendenza alla quale assistiamo spesso. I genitori di un alunno delle scuole elementari si sono rivolti al Tar per veder annullata la promozione del figlio. Un modo ben preciso per declinare il merito: in questo caso a ripetere l’anno scolastico, per la precisione il primo anno delle scuole elementari.

Il piccolo alunno, a detta dei genitori, si è assentato per molto tempo da scuola, a causa di problemi di salute. Un fatto considerato determinante nella creazione di lacune formative difficilmente eliminabili con il passaggio alla classe successiva. Di qui una prima istanza al dirigente scolastico per veder accolta la richiesta di mamma e papà a rivedere la valutazione di qualche mese addietro.

Il consiglio di classe, però, non ha fatto alcun passo indietro, confermando la promozione del bambino in quanto la valutazione complessiva rispondeva ai risultati ottenuti nell’ambito dell’apprendimento. La diversità di vedute ha indotto quindi i coniugi a ricorrere al Tar per impugnare la promozione, con l’accoglimento in via cautelare della richiesta e la trattazione collegiale nei prossimi giorni.

L’avvocata Patrizia Corona (che è anche vicepresidente del Cnf) assiste davanti al Tar i genitori dell’alunno promosso. «I coniugi – dice al Dubbio - hanno manifestato una attenzione particolare rispetto ad una situazione di sofferenza del figlio. Ho tentato tutte le vie possibili con la scuola, ma di fronte all’atteggiamento di assoluta chiusura è stato inevitabile chiedere al Tar di esprimersi.

Il provvedimento ottenuto annullala determinazione del consiglio di classe di promuovere l’alunno. Alla base del percorso intrapreso ci sono delle ragioni di malessere che il bambino ha vissuto nel pregresso anno scolastico, e che i genitori hanno valutato essere negativi per il percorso di crescita, ritenendo corretto far ripetere l’anno in un istituto diverso e con un percorso educativo più attento alla situazione personale. E stata una valutazione nell’interesse del bambino».