L’Ordine degli avvocati di Como ha organizzato un convegno dedicato al progetto di riforma della legge professionale al quale hanno partecipato i vertici del Consiglio nazionale forense e dell’Ocf.

Sono intervenuti Francesco Greco (presidente del Cnf), Francesco Napoli (vicepresidente Cnf), Patrizia Corona (vicepresidente Cnf), Donato Di Campli (tesoriere Cnf), Alessandro Patelli (Cnf) Mario Scialla (coordinatore Ocf), Antonino La Lumia (tesoriere Ocf e presidente del Coa di Milano), Accursio Gallo (segretario Ocf), Alessandra Dalla Bona (Ufficio coordinamento Ocf), Stefano Tedeschi (Ufficio coordinamento Ocf), Pasquale Parisi (Ufficio coordinamento Ocf) e Vincenzo Spezziga (Ocf).

«È stata – dice al Dubbio la presidente del Coa di Como, Daniela Corengia - un’importante occasione di confronto su un tema decisivo per il nostro futuro professionale. Abbiamo organizzato questo evento con due finalità: prima di tutto per far conoscere le istituzioni nazionali dell’avvocatura, Cnf e Ocf, ai nostri iscritti; in secondo luogo abbiamo voluto illustrare i molteplici aspetti del progetto di riforma della legge professionale. Il presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco, e il coordinatore Ocf, Mario Scialla, hanno fatto una panoramica generale sui problemi dell’avvocatura e sulle finalità della riforma. Il dibattito che ne è derivato è stato molto utile e costruttivo».

La presidente Corengia si sofferma su alcune caratteristiche del Coa che rappresenta: «L'Ordine degli avvocati di Como ha un numero di iscritti inferiore ad altre realtà. Dobbiamo fare i conti da qualche anno a questa parte con un lieve e constante calo degli iscritti. Rappresentiamo una avvocatura, per la modalità di svolgimento della professione, quasi artigianale, abbastanza lontana dagli studi con decine e decine di dipendenti. Badiamo bene, però. La realtà presente a Como è molto diffusa a livello nazionale. Ritengo, quindi, che vada sostenuta e accompagnata nel cambiamento. Quest’ultimo fenomeno, a mio avviso, se non è ben governato, rischia di schiacciare le realtà più piccole e in questa fase storica non ce lo possiamo permettere. Occorre trovare un punto di equilibrio tra le istanze delle diverse anime dell'avvocatura, tra cui la nostra».

In merito al contenuto del progetto di riforma della legge professionale Corengia sostiene che siano tante «le tematiche che meritano un aggiornamento». «Tra queste – evidenzia -, sicuramente, l'accesso alla professione, le incompatibilità, l'attività di promozione e la pubblicità dei servizi legali, senza tralasciare il procedimento disciplinare. Ritengo molto importante intervenire su quest’ultimo punto, perché solo con procedimenti disciplinari veloci ed equi, che portino rapidamente all’irrogazione di sanzioni a carico di chi ha violato i precetti deontologici, possiamo garantire all’utenza professionalità, competenza e correttezza. Rispetto alla semplificazione della procedura, sarebbe anche opportuno trasformare in procedimenti amministrativi alcune fattispecie che oggi invece ricadono nell’ambito disciplinare».

La presidente del Coa si sofferma pure dall'accesso alla professione. «Anche a Como – conclude - si è avuto un calo degli iscritti, a partire dai praticanti. Credo che sia una situazione generalizzata. Lo scorso anno abbiamo avuto soltanto 18 nuovi iscritti all'albo degli avvocati. Sono state invece 21 le iscrizioni dei praticanti. In quest’ultimo caso i praticanti complessivi iscritti nel 2023 al nostro Ordine erano 177. Nel 2022 sono stati 197, mentre nel 2021 abbiamo avuto 237 iscritti. Un dato, come è facile constatare, in costante calo. Per far fronte a questa situazione penso che si debba innanzitutto intervenire sul percorso degli studi universitari. Deve essere reso più moderno e adeguato alla realtà che ci circonda, con nuove specializzazioni, con attenzione verso materie quali l'informatica giuridica, senza dimenticare la conoscenza delle lingue. Dovrebbe inoltre essere semplificato l’attuale percorso necessario per affrontare l’esame di Stato, privilegiando la pratica effettiva negli studi legali».