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I giudici della seconda sezione della Corte d’appello di Brescia hanno deciso per la consegna al Belgio di Silvia Panzeri, figlia dell'ex eurodeputato dei Socialisti e democratici Pier Antonio Panzeri arrestato a Bruxelles con le accuse di corruzione e riciclaggio nell'inchiesta Qatargate. La 38enne, attualmente ai domiciliari, è stata arrestata a inizio dicembre su mandato di arresto europeo e per il giudice di Bruxelles Michel Claise, la donna insieme alla madre Maria Dolores Colleoni «sembra essere pienamente consapevole delle attività» di Panzeri.
I giudici hanno accolto la tesi del pg di Brescia Umberto Vallerin e non hanno tenuto conto delle opposizioni sollevate dagli avvocati della difesa, Angelo De Riso e Nicola Colli, che nella scorsa udienza avevano chiesto e ottenuto che il Belgio fornisse indicazioni sullo stato di salute degli istituti penitenziari. Documenti, arrivati nei giorni scorsi dal Belgio, che sono stati ritenuti sufficienti per stabilire che con la consegna ci sarebbe una detenzione in linea con la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo e che la donna, attualmente ai domiciliari, «dovrà essere consegnata al carcere Haren meno afflittivo» rispetto ad altri istituti di pena.
Ma gli avvocati di Silvia Panzeri potrebbero presentare ricorso in Cassazione entro cinque giorni, ipotesi che di fatto blocca per ora il trasferimento della donna in Belgio. «I giudici hanno emesso la sentenza con motivazioni contestuali facendo prevalere la reciproca fiducia tra Stati europei e non tenendo in considerazione l’insufficienza delle informazioni fornite sulle condizioni delle carceri in Belgio», ha detto l’avvocato De Riso.
La difesa non ha riferito la reazione dell’indagata (l’udienza si è tenuta a porte chiuse), ma si è mostrata insoddisfatta rispetto alla decisione di «non tenere in conto delle ragioni condivise» e far prevalere invece un principio europeo. Per poi annuncia di stare valutando il ricorso alla Suprema Corre, mossa che i legali hanno già scelto per Maria Dolores Colleoni, madre di Silvia Panzeri, che dopo il sì alla consegna decisa dalla corte d’appello di Brescia dovrà discutere il ricorso in Cassazione il 31 gennaio prossimo.
Intanto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha avviato formalmente le procedure per la revoca dell’immunità degli eurodeputati Marc Tarabella e Andrea Cozzolino, su richiesta dell'autorità giudiziaria belga. «Le richieste verranno trasmesse alla commissione Affari giuridici», ha detto Metsola aprendo i lavori della plenaria a Strasburgo. Ora la Juri dovrà nominare un relatore e avviare i lavori, mirati ad appurare se sussista o meno un fumus persecutionis nei confronti dei due deputati. Sia Tarabella che Cozzolino hanno fatto sapere di essere intenzionati a rinunciare all’immunità e l’intenzione del Parlamento Europeo è di concludere la procedura entro la metà di febbraio.