L’Algeria sta attraversando la fase più complessa e turbolenta dalle rivolte che nell’aprile del 2019 costrinsero alle dimissioni l’ottantaduenne presidente Abdelaziz Bouteflika, in carica dal 1999 e pronto a correre per un nuovo mandato. Le proteste glielo hanno impedito.

Il 12 dicembre dello scorso anno le elezioni hanno portato alla presidenza l’ex primo ministro Abdelmadjid Tebboune.

Oggi il successore di Boutefika, 75 anni, indebolito dal Covid 19 e all’estero per curarsi, non riesce a contenere le tensioni crescenti nel Paese.

Il neo capo di Stato ha voluto stabilire un nuovo modello di comunicazione ufficiale organizzando incontri periodici con rappresentanti dei media ma ha atteso due mesi prima di fornire informazioni sulla sua salute e sul periodo di convalescenza. A un anno dal suo insediamento, il 19 dicembre del 2019, il primo anniversario della presidenza di Tebboune può trasformarsi in una giornata di proteste promosse da Hirak, il movimento popolare che ha scosso il vecchio governo.

Nonostante l’apparizione televisiva di Tebboune domenica scorsa dalla Germania, dove è ricoverato per cure mediche dopo il contagio da coronavirus, e l’annuncio dell'adesione dell'Algeria all'area di libero scambio africana, un passo che costituisce un importante contributo all’economia algerina, il malcontento nel Paese monta.

In questo contesto, il capo di Stato francese Emmanuel Macron, ha manifestato il suo appoggio al capo di Stato algerino sottolineando come le riforme non possano essere compiute in pochi mesi e assicurando che la Francia continuerà a sostenere la ‘ fase di transizione’.

Dichiarazioni che hanno suscitato la reazione stizzita

Una società pronta al cambiamento

dell’Algeria, a cominciare dal People's Voice Party.

Tra i primi a replicare all’inquilino dell’Eliseo, Smail Ouzeri, tra i fondatori e leader del nuovo partito che in vista delle elezioni amministrative previste nel marzo del 2021 si pone come alternativa credibile al vecchio establishment politico.

Cosa pensa delle recenti dichiarazioni del presidente Macron?

Le parole Di Macron sono un'ingerenza inaccettabile nelle questioni interni dell’Algeria, uno Stato pienamente sovrano. Oltre a dare lezioni di democrazia e di governo si è sentito autorizzato a ‘ rilasciare’ un certificato di fiducia al presidente. Stia fuori dai nostri affari Come nasce il People's Voice Party?

L'idea di creare un movimento politico è nata nel 2013, piano piano siamo cresciuti e nel 2015 abbiamo presentato la richiesta al ministero dell'Interno per costituire il partito. Ma l'autorizzazione è arrivata solo nell’aprile del 2019, subito dopo l'inizio delle manifestazioni del popolo del 22 febbraio che abbiamo appoggiato. Il 27 aprile abbiamo organizzato il nostro congresso dove abbiamo scelto il presidente, una personalità molto apprezzata dall’opinione pubblica algerina, Osmani Lamine, ed eletto l'ufficio politico di cui sono membro fondatore.

Quali sono i rapporti con le altre formazioni politiche?

Ognuno ha la sua autonomia. Tutti i partiti politici si impegnano a modo loro. C’è chi, come è stato per il referendum sulla costituzione dello scorso novembre, spinge il popolo a votare per compiacere il potere e per riposizionarsi: i partiti politici che hanno portato l'Algeria al disastro e alla disperazione. Altri che hanno scelto la linea della contrapposizione estrema per attirare di più simpatizzanti. Il nostro partito ha deciso di assumere una linea più equilibrata. Nella campagna referendaria, ad esempio, abbiamo chiesto di andare a votare in massa senza indirizzare al sì o al no ma fornendo loro tutti i chiarimenti sul progetto della nuova costituzione, sia positivi che negativi.

Di quali riforme ha bisogno l’Algeria?

L'Algeria ha bisogno di diversi cambiamenti dal vertice, dell’intero sistema di governo. Il nostro partito è per un sistema semipresidenziale. Insistiamo anche sull'indipendenza della magistratura. Apprezziamo il salto di qualità che ha fatto l'attuale progetto di Costituzione ma abbiamo solo iniziato a gettare le basi della democrazia. Dopo di che, tutti i problemi di cui soffre l'Algeria, siano essi politici o economici, possono e devono essere affrontati.

Pensa che sia possibile scardinare il conservatorismo per far progredire il Paese?

Coloro che hanno governato il paese per diversi anni, in collusione con partiti assoggettati al potere, hanno convinto il mondo che in Algeria prevalgano le forze conservatrici. Il popolo algerino è tra quelli arabi più aperti di tutte le civiltà. Bouteflika ha strangolato l'azione politica approfittando della fase del terrorismo che ha attraversato il paese negli anni ‘ 90. Questa situazione ha indebolito i partiti che non sono stati in grado per lungo tempo di costruire una base popolare che potesse mettere sotto pressione il regime, anzi lo hanno assecondato per rimanere nell'arena politica. Oggi tutto è cambiato ma ci sono forze che sono ancora nelle ruote del potere pronte a impedire la trasformazione in una nuova Algeria. Si sono indebolite ma stanno ancora cercando di frenare le riforme.

IL POPOLO ALGERINO È TRA I PIÙ APERTI DEI PAESI ARABI.

BOUTEFLIKA HA STRANGOLATO PER DECENNI L’AZIONE POLITICA APPROFITTANDO DELLA LOTTA AL TERRORISMO, HA INDEBOLITO I PARTITI CHE LO HANNO ASSECONDATO PER RIMANERE NELL’ARENA POLITICA.

OGGI TUTTO È CAMBIATO MA ESISTONO DELLE FORZE CHE SONO ANCORA NELLE RUOTE DEL POTERE PRONTE A IMPEDIRE A OGNI COSTO LA TRASFORMAZIONE IN UNA NUOVA ALGERIA»