LA CALL CON BIDEN, JOHNSON, MACRON E SCHOLZ

Oltre a Turchia e Israele, ora sul fronte diplomatico si muove compatto anche il gruppo dei cosiddetti “4+ 1”, cioè Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro inglese Boris Johnson e il presidente statunitense Joe Biden si sono infatti visti ieri in videochiamata per aggiornarsi sugli sviluppi dei negoziati tra Russia e Ucraina e preparare i vertici Nato e G7 e il Consiglio europeo di questa settimana, eventi ai quali parteciperà anche lo stesso Biden.

Nella call si è parlato soprattutto del problema energetico e della gestione del flusso dei rifugiati, argomento quest’ultimo che Draghi ha affrontato anche nella visita fatta poche ore prime all’hub di Palmanova ( Ud), dove sono stoccati i mezzi e i materiali in partenza per l’Ucraina. «I fondi dell’Europa per l'accoglienza dei rifugiati verranno decisi nel prossimo Consiglio europeo e la Commissione è al lavoro su questo - ha detto l’inquilino di palazzo Chigi - La decisione fondamentale che il governo ha preso è quella di ascoltare gli italiani, la disponibilità, l’entusiasmo, l’accoglienza, la loro bontà: il sostegno all’accoglienza non mancherà».

Draghi ha sferzato tuttavia l’Ue sottolineando che le risorse «devono essere erogate subito, perché il bisogno è ora, non tra settimane», ringraziando poi chi lavora per rendere il più confortevole possibile l’arrivo di decine di migliaia di cittadini ucraini, soprattutto donne e bambini, in fuga dalla guerra. «La visita di oggi ( ieri, ndr) è fonte di conforto, perché l’accoglienza, l'organizzazione, l’entusiasmo di questi volontari dimostrano che possiamo contare su una struttura efficiente, funzionante, moderna che è la Protezione civile - ha aggiunto Draghi - Il modo in cui abbiamo reagito a tutte le emergenze degli ultimi due anni è stato quello di integrare le decisioni del governo con quelle delle Regioni e dei Comuni e questa alleanza è un patrimonio da preservare» . Sono già 60mila i rifugiati accolti nel nostro paese, un numero certamente destinato ad aumentare nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.

«Ci sono programmi speciali per i minori e per le donne e per ora tutto funziona perfettamente», ha concluso il presidente del Consiglio specificando che «al momento non sono previsti fondi per le famiglie che accolgono rifugiati».