La loggia Ungheria descritta dall'ex avvocato esterno dell'Eni Piero Amara potrebbe avere avuto una finalità “generalista” di condizionamento di tutti gli organi costituzionali, come lo era la loggia P2 di Licio Gelli, oppure una finalità “limitata” alle nomine della magistratura, il ben noto “sistema Palamara'. Lo scrive il gup di Milano Guido Salvini che questa settimana ha rinviato a giudizio Amara per il delitto di calunnia continuata nei confronti delle circa 60 persone, alti ufficiali, magistrati, professionisti, ex comandanti generali della guardia di finanza e dell'arma dei carabinieri, che a suo dire avrebbero preso parte a questo sodalizio paramassonico per pilotare le nomine delle toghe ed aggiustare i processi.

Salvini ha poi assolto Giuseppe Calafiore, collega di Amara ed imputato soltanto del delitto di autocalunnia, ed ha disposto la trasmissione degli atti al pubblico ministero poiché dagli interrogatori degli imputati, dagli accertamenti e testimonianze conseguenti, sono emersi elementi tali da imporre ulteriori indagini in relazione alle posizioni del procuratore aggiunto di Roma Lucia Lotti, dell’ex procuratore di Perugia Luigi De Ficchy e dell’ex procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo.

I pm milanesi diretti da Marcello Viola, in altre parole, dovranno stabilire se Amara abbia commesso ulteriori calunnie oppure se abbia dichiarato fatti e circostanze veritiere in relazioni a condotte poste in essere da egli stesso in concorso con i predetti tre magistrati. Va ricordato infatti che Amara aveva dichiarato di aver “patrocinato”, presso il Consiglio superiore della magistratura, la nomina di Lotti quale procuratrice di Gela, e la nomina di Saluzzo quale pg di Torino.

Sempre Amara aveva affermato di avere corrisposto, insieme all’imprenditore Fabrizio Centofanti, utilità economiche a De Ficchy, in particolare un impiego del figlio presso lo studio legale Dla Piper. La posizione di De Ficchy è quanto mai delicata poiché Amara e Centofanti furono indagati proprio dalla Procura di Perugia, da egli diretta fino al giugno 2019, nell’ambito del procedimento per corruzione a carico dell’ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati Luca Palamara. Quest'ultimo fu l’unico, tra tutti gli indagati, ad essere stato intercettato con il trojan, mentre ad Amara tale strumento investigativo fu risparmiato. Centofanti, il corruttore di Palamara, non solo non venne intercettato neppure sulle telefonate ordinarie, ma non subì neppure una perquisizione, finendo iscritto nel registro degli indagati il 27 maggio del 2019, a pochi giorni dal pensionamento di De Ficchy e ad indagine praticamente finita.

Salvini ha pertanto chiesto alla Procura di Milano di accertare come in effetti siano andati i fatti poiché in questo caso Amara potrebbe avere detto la verità anche a fronte della condotta di De Ficchy quale inquirente dello stesso Amara e di Centofanti. Il gup milanese ha dunque disposto la trasmissione degli atti al pm per verificare, nel caso si ritrovasse l’elenco dei presunti aderenti alla Loggia che potrebbe trovarsi a Dubai, per come dichiarato da Calafiore, e se tale loggia “sia continuazione della disciolta associazione P2 o espressione/estensione del cosiddetto sistema Palamara oggetto dei procedimenti a Roma e a Perugia”.

Come detto, la loggia descritta da Amara potrebbe avere avuto, in caso fosse esistita, una finalità “generalista” di condizionamento di tutti gli organi costituzionali, quale era appunto la P2, oppure una finalità “limitata” alle nomine della magistratura, il noto “sistema Palamara” pur non essendo quant’ultimo indicato da Amara quale appartenente al sodalizio. L’avvocato siciliano, rileggendo le sue dichiarazioni, sarebbe riuscito a promuovere i propri adepti magistrati, come nel caso di Lotti e di Saluzzo, utilizzando il sistema spartitorio delle correnti o delle consorterie operanti all’interno della magistratura. Uno scenario quanto mai inquietante.

Vale la pena sottolineare che Raffaele Cantone, attuale procuratore di Perugia, aveva chiesto ed ottenuto l'archiviazione sulla loggia Ungheria. La decisione di Salvini rischia ora di rimettere tutto in discussione ed il processo nei confronti di Amara per calunnia, che inizierà il prossimo 2 febbraio, potrebbe essere l'occasione giusta per far luce su una pagina quanto mai oscura della storia recente del Paese.