IL VIAGGIO OLTREOCEANO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Della visita di Mario Draghi negli Stati Uniti resteranno il suo discorso ai giovani sul clima, la sua arringa in difesa della democrazia e l’elogio che di lui ha fatto l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger. «Ho avuto un enorme rispetto per Draghi in questi decenni - ha detto Kissinger - Ha avuto una straordinaria capacità di analisi intellettuale ed è diventato primo ministro in un momento in cui il presidente del Paese ( cioè Mattarella, ndr) ha deciso che aveva bisogno di un leader che fosse al di sopra dei partiti ma che i partiti comunque rispettassero, sicuro che qualunque proposta il primo ministro Draghi avrebbe fatto, sarebbe stata fondata sull'analisi del bene comune e dello scopo, del fine nazionale». Draghi, ha proseguito il diplomatico «è stato il simbolo di una sfida per il cambiamento di una generazione». Spazio anche per un siparietto nel momento in cui Kissinger ha detto che «ogni volta che Mario Draghi si ritirava da uno dei suoi incarichi era un intervallo e mai un ritiro definitivo», con annessa smorfia divertita e allo stesso tempo imbarazzata del presidente del Consiglio, impegnato com’è a smentire qualsiasi ipotesi di un secondo mandato a palazzo Chigi.

A congratularsi «con il mio amico Mario» è stato anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, per il lavoro «nel far progredire i diritti umani nel pianeta». Secondo Draghi «la domanda su come affrontiamo le autocrazie definirà la nostra capacità di plasmare il nostro futuro comune per molti anni a venire», e «la soluzione sta in una combinazione di franchezza, coerenza e impegno: dobbiamo essere chiari ed espliciti sui valori fondanti delle nostre società, cioè li nostra fede nella democrazia e nello Stato di diritto, il nostro rispetto dei diritti umani, il nostro impegno per la solidarietà globale». Per poi lanciare un messaggio ai giovani presenti all’evento Youth4climate. «Sono pienamente consapevole delle vostre aspettative e della vostra grande fame di cambiamento ha sottolineato il presidente del Consiglio - Entrambi sono estremamente ben accetti: dobbiamo fare di meglio, più velocemente».