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I colloqui giuridici nel monastero di Camaldoli si confermano, per il luogo unico e per i temi trattati, tra gli appuntamenti più importanti dell’avvocatura toscana. L’iniziativa, organizzata dal “Centro fiorentino studi giuridici” con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Arezzo ha rappresentato una preziosa occasione di confronto tra avvocati e magistrati. La nona edizione dei “Colloqui” è stata dedicata alla crisi della giurisdizione ( con i possibili rimedi) e alla giustizia riparativa. Presenti anche i consiglieri Cnf Lucia Secchi Tarugi, Giampiero Cassi e Aniello Cosimato. I lavori sono stati aperti dalle avvocate Paola Pasquinuzzi (consigliera del Coa di Firenze e segretaria del Centro fiorentino studi giuridici) e Laura Ristori (consigliera del Coa di Firenze).
La tavola rotonda, intitolata “Criticità della giurisdizione e soluzioni condivise”, ha visto la partecipazione di Rita Cavezzuti (presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Arezzo), Annamaria Loprete (presidente della sezione penale del Tribunale di Arezzo), Sergio Paparo (presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Firenze), Giampiero Cassi (consigliere nazionale forense) e Giuliano Scarselli ( avvocato e ordinario di Diritto processuale civile all’Università degli Studi di Siena).
«Non v’è dubbio – ha detto Gianluca Gambogi, presidente del Centro fiorentino studi giuridici – che la giurisdizione civile soffra e che i tempi di durata dei processi siano ancora eccessivamente lunghi. Ecco perché è necessario un confronto sempre più costante tra magistratura e avvocatura per cercare di individuare soluzioni che tengano conto anche della situazione dei Tribunali e delle Corti d’appello, delle scoperture e di metodi condivisi per superare questo momento particolare».
Dello stesso parere la presidente del Coa di Arezzo, Rita Cavezzuti. «Se affermare la presenza di criticità della giurisdizione – ha commentato – è un dato abbastanza scontato e anche perenne, pur nella mutevolezza delle criticità nel tempo, non altrettanto scontata è l’individuazione di soluzioni rispetto alle criticità rilevate e ancor più difficile è il condividere le soluzioni fra le parti interessate. Nei Colloqui di Camaldoli le parti interessate ci sono tutte: la magistratura, l’avvocatura nelle sue rappresentanze istituzionali, di base e di vertice, l’Università in una delle voci più coraggiose e nitide in questi tempi difficili. Non si può negare, nonostante le attuali discrasie, che la ragionevole durata del processo sia una criticità e da sempre un tema centrale per il buon funzionamento della giurisdizione, un principio di rango costituzionale e di rilevanza internazionale con immediata ricaduta per un risultato di giustizia e per dare efficacia alla nostra azione rivolta a veder riconosciuti i diritti e ottenere il ripristino delle lesioni».
Nella sessione dedicata alla giustizia riparativa sono intervenuti Valeria Marino, giudice di Sorveglianza del Tribunale di Livorno, gli avvocati Michele Passione e Luca Maggiora, i docenti universitari Roberto Bartoli e Valentina Bonini: un confronto che ha evidenziato come il processo penale guardi al passato e, quindi, all’accertamento dei fatti, compresi quelli lontani nel tempo, laddove la giustizia riparativa è rivolta solo ed esclusivamente al futuro. «Questo istituto – ha ricordato l’avvocato Gambogi – non deve essere considerato come la soluzione dei tanti problemi della giurisdizione penale. Non sarebbe un’operazione intellettualmente corretta. Tutte le norme che riguardano la materia devono essere sempre valutate con grande attenzione, poiché devono tener conto del diritto di difesa, principio costituzionalmente garantito».
Conclusa l’edizione 2023 dei Colloqui giuridici di Camaldoli, gli organizzatori guardano già al prossimo anno. Nel 2024 l’attenzione sarà dedicata all’intelligenza artificiale e alle ricadute sul diritto di difesa. Inoltre, nello scorso fine settimana il Centro fiorentino studi giuridici e l’assemblea di Camaldoli hanno approvato l’appello per la pace in Medio Oriente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Firenze.