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Il Parlamento europeo
L’arresto per ubriachezza e resistenza di Ceferino Alvarez Rodriguez, l’ispettore capo del caso Qatargate già finito nell’occhio del ciclone per l’audio nel quale distruggeva la credibilità del super pentito Antonio Panzeri, non rientrava in un tentativo di boicottaggio. Non era un avvelenamento per fermare gli inquirenti al lavoro sul presunto scandalo europeo, ma una banalissima vicenda di alcol e reazioni scomposte.
A chiarirlo la procura di Bruxelles, che venerdì 23 agosto ha diffuso la notizia dell’archiviazione dell’inchiesta per il tentato omicidio di tre poliziotti della polizia federale. Stando al loro racconto, i tre militari sarebbero stati vittime di avvelenamento.
Ma non è emersa alcuna prova in grado di confermare questa ipotesi. I fatti risalgono al 18 gennaio scorso, quando due uomini e una donna - un’ispettrice, un ispettore senior (Alvarez Rodriguez, appunto) e un commissario dell’Ufficio centrale per la repressione della corruzione - sono stati arrestati dopo aver provocato disordini in un famoso caffè della capitale, il Bar des Amis.
Alcuni clienti erano stati infatti infastiditi dai tre poliziotti, che avrebbero addirittura colpito con uno schiaffo il barman, suscitando la rabbia del titolare. Da qui la chiamata alla polizia, per portare via i tre avventori troppo su di giri.
Al momento dell’arresto, però, l’investigatore del Qatargate ha opposto resistenza. Da qui il suo trasferimento in una apposita cella allestita presso la stazione di polizia, destinata al ricovero di persone ubriache che hanno causato disturbi all'ordine pubblico, fino al ritorno ad uno stato di sobrietà. Colto da dolori addominali, dopo una notte in cella Alvarez Rodriguez ha chiesto di essere visitato: una volta trasportato in ospedale, ha raccontato il quotidiano La Libre, gli accertamenti hanno individuato un'emorragia interna, che ha reso necessario un intervento urgente.
Gli esami hanno rivelato un livello anormalmente elevato di anfetamine, sostanze che Alvarez Rodriguez ha giurato di non aver mai consumato. Da qui la convinzione, dato il suo coinvolgimento in indagini delicate, di essere stato avvelenato. Da qui la denuncia per tentato omicidio. La vicenda è stata subito ripresa dai media, che sono arrivati a fare le ipotesi più bizzarre, compreso il possibile coinvolgimento di ex membri del Kgb, con lo scopo di compromettere l’indagine sul Qatargate.
Sei mesi dopo, però, tali opzioni si sono rivelate pura fantasia: la procura di Bruxelles ha infatti smentito ogni ricostruzione, precisando che a seguito di un’indagine tossicologica più approfondita condotta dall’Istituto Nazionale di criminalistica e criminologia (Incc) e ulteriori esami eseguiti in ospedale non sono state rivelate tracce di anfetamine o altre droghe nei campioni prelevati dai tre poliziotti. Non ci sono prove di avvelenamento, dunque: si è trattata di una sonora sbronza, con buona pace di ogni complottismo.